I due colossi cinesi hanno capito che, per avere successo con le auto, devono allearsi con Case esistenti. Tim Cook farà altrettanto?
Se Apple vuole fare un’auto elettrica, ora sa da chi copiare. Il colosso di Cupertino lavora da anni per debuttare nel mondo della mobilità, ma tra cambi di programma, investimenti sbagliati e difficoltà di ogni genere, per ora sembra lontana dal presentare il frutto di quello che internamente è chiamato Progetto Titan.
Un buon biglietto da visita
Huawei, per esempio, ha realizzato con Aito il SUV M7, che in soli 50 giorni ha superato quota 80.000 ordini. Inoltre, ha avviato una serie di collaborazioni con altre Case automobilistiche per poter accelerare la diffusione sul mercato delle proprie tecnologie legate all’auto. In quest’ottica si devono leggere la Avatr 12 o la Luxeed S7. Xiaomi, che è vicina all’esordio, sta trattando con diversi Costruttori cinesi per avviare partnership altrettanto proficue.
Il debutto nel campo automotive, oltretutto, sembra dare nuova linfa anche alle vendite di smartphone e altri prodotti legati all’elettronica di consumo. Poter proporre auto elettriche moderne e connesse, insomma, convince i clienti che l’azienda in questione è in garanzia di qualità anche sul resto.
I dati di vendita provenienti dalla Cina confermano il trend. Apple, su base annua, ha registrato un calo del 4% nelle prime due settimane di ottobre. Huawei e Xiaomi, invece, sono cresciute rispettivamente del 66% e del 28%.
Avatr 11, il SUV coupé elettrico di Changan, CATL e Huawei
L’auto per rilanciarsi anche con gli iPhone
Secondo gli analisti, quindi, se Apple riuscisse finalmente a commercializzare la sua auto elettrica potrebbe dare una nuova spinta anche alla vendita dei suoi cavalli di battaglia: iPhone, Mac e tutto il resto.
Per realizzare la sua auto elettrica, però, ha bisogno di partner. Non tanto tecnologici, visto che a Cupertino hanno tutte le capacità per realizzare software innovativi e affidabili, quanto produttivi, perché allestire fabbriche per la costruzione di auto è una faccenda complicata. Xiaomi e Huawei l’hanno capito… e hanno reagito con successo.
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