Skoda Superb Wagon 2024: dimensioni, interni, motori, uscita

In un mondo sempre più popolato da Suv, un classico come la station wagon diventa una scelta controcorrente. Eppure, non siamo ancora pronti a rinunciarvi: lo dimostra la Volkswagen, che ha deciso di perpetuare la stirpe della Passat Variant abbandonando del tutto la variante berlina. La Skoda non arriva a tanto e perciò propone la nuova Superb, finalmente senza veli, sia col portellone che senza. Anche se le eccezioni non mancano: in Italia, infatti, l’ammiraglia boema si potrà ordinare – a partire dall’inizio del prossimo anno – solo con carrozzeria giardinetta. Dopo averla guidata “camuffata”, al volante di alcuni prototipi, siamo ora andati a vederla e a toccarla con mano nella sua veste definitiva.

Ultimo giro. Per chi cerca una familiare di grande sostanza, questa è una vettura da segnare col circoletto rosso. Anche perché la Superb di quarta generazione (restyling compreso) sarà molto probabilmente l’ultima. Quantomeno, sarà la serie conclusiva dell’epoca endotermica, in ossequio a una transizione all’elettrico già minuziosamente programmata. Nella quale, al momento, spazio per una futura station a batteria è previsto solo nel segmento inferiore, quello occupato dall’Octavia. Il valzer finale, dunque, comincia in grande stile per una Superb ringiovanita negli interni e arricchita nelle dotazioni. Con una gamma di motorizzazioni ancora tradizionale, ma che può contare su una variante ibrida plug-in da oltre 100 km di autonomia dichiarati.

Skoda Superb Wagon (2023)

Dimensioni in (leggera) crescita. La nuova Superb non è molto più grande di prima. In lunghezza una crescita c’è, inevitabilmente, ma parliamo di 4 centimetri in più, che ora spingono la Wagon di pochi millimetri oltrei4,90 metri. Sempre meglio il bagagliaio, che aggiunge altri 30 litri ai 690 (dichiarati) con tutti i posti in uso, mentre si arriva a ben 1.920 con i sedili posteriori abbattuti. Il vano è anche ben rifinito e dotato di piccoli aiuti per fissare e organizzare il carico: una finezza il tendalino copribagagli a comando elettrico.

Nervature e rotondità. Sui lamierati, spigoli e linee tese rimangono i tratti principali, anche se l’insieme appare un po’ più scultoreo. In piccole dosi, infatti, la nuova Superb ha fatto propri alcuni principi del nuovo corso stilistico della Skoda, definito Modern Solid e anticipato attraverso la concept Vision 7 S, con un lavoro di cesello che rende l’auto anche leggermente più sportiveggiante: vedi il restyling dei paraurti o l’aspetto sfuggente che assume il volume posteriore, specialmente nel punto in cui tetto e coda si raccordano. Parlando invece dei singoli elementi, la calandra ha una sagoma ottagonale e, dietro, un’apertura attiva: la Superb ha migliorato il coefficiente di penetrazione aerodinamica di un buon 15%, arrivando a 0,25 per la wagon. E con i nuovi fari a matrice di Led (optional), più potenti, fa più luce: secondo la Casa, l’incremento è del 40% rispetto alla dotazione di serie. Ma c’è anche un risvolto estetico, perché l’ammiraglia integra nei gruppi ottici un inedito elemento colorato, chiamato Crystallinium. Dietro, le luci di coda – anch’esse a Led – sono diventate più sottili. E, come quelle anteriori, si possono avere in due versioni: la più tecnologica ha gli indicatori di direzione dinamici.

Interni: oltre al tablet, c’è l’head-up display. Tutto ciò passa in secondo piano quando si accede all’abitacolo, dove il cambiamento è ben più radicale: l’intera architettura della plancia è stata infatti rivista, così come il layout della console centrale. Buona parte di questi sviluppi dipendono dal nuovo sistema di infotainment, imperniato su un touch screen centrale indipendente e flottante, che nella sua espressione massima prevede uno schermo con diagonale da 13″ (in alternativa è offerto un monitor da 10″, senza navigatore). La strumentazione è digitale (di serie) con il Virtual Cockpit che assume nuove sembianze. Il display da 10″ fuoriesce dalla copertura della palpebra e dalla struttura del cruscotto: come l’infotainment, adesso è indipendente, incastonato in una cornice tutta sua. Per la prima volta su questo modello, poi, la dotazione high-tech è completabile con l’head-up display, proiettato sul parabrezza.

L’analogico incontra il digitale: ecco gli Smart Dial. Le scelte fatte per l’infotainment hanno indotto i designer a rivedere altri aspetti, come la ventilazione: ora le bocchette sono nascoste dietro a una griglia che attraversa, in orizzontale, tutta la plancia. Rimanendo sempre intorno al posto guida, l’altro grande cambiamento è dettato dalla leva del Dsg traslocata sul piantone dello sterzo: una mossa che ha liberato spazio nella console centrale, dove il vano adibito alla ricarica del telefonino (Phone Box) è anche raffreddato, per evitare che lo smartphone si surriscaldi quando è connesso all’infotainment. Malgrado la semplificazione generale, che riduce il numero di comandi fisici, gli elementi digitali e quelli analogici sono ben dosati. Anzi, in certi casi si completano. Un esempio sono gli Smart Dial, rotelle che riprendono forma e stile dei comandi del clima della vecchia Superb, evolvendosi però in qualcosa di diverso: ciascuno di questi tondi è infatti dotato di un piccolo display a colori. I due elementi esterni servono a regolare, rispettivamente, il clima nella zona del guidatore e in quella del passeggero: la funzione corrente viene visualizzata sullo schermo e può essere modificata premendo col dito. Lo Smart Dial centrale, invece, è personalizzabile e può controllare diverse funzioni: volume infotainment, velocità della ventola, modalità di guida, zoom della mappa, direzione dell’aria. Fino a un massimo di quattro applicazioni. Ognuno, insomma, può configurarselo in base alle proprie preferenze, passando per il relativo menu dell’infotainment. A partire dall’allestimento intermedio (il Selection, declinato in quattro differenti pacchetti di personalizzazione), per la connettività ci sono fino a 4 porte Usb C, due davanti e due in seconda fila. Passando in rassegna le superfici intorno al posto guida, tra plancia e pannelli porta, i materiali e le finiture danno l’impresone di aver alzato il tiro: certo, aiuta il fatto di essere seduti su un esemplare in allestimento Laurin & Klement, foderati di pelle conciata attraverso processi sostenibili. I tessuti utilizzati per i rivestimenti, invece, sono riciclati al 100%. Per i sedili è prevista anche la funzione massaggio, che nella sua massima espressione sfrutta 10 cuscini d’aria a comando pneumatico.

Tanta strada in elettrico (col plug-in). La gamma motori spazia dal diesel all’ibrido alla spina. La novità più grossa riguarda quest’ultimo, con la versione plug-in forte di un powertrain da 204 CV costruito intorno all’1.5 TSI (da 150 cavalli). L’aspetto più interessante, però, riguarda la batteria, che ora ha una capacità lorda di 25,7 kWh e promette oltre 100 km di autonomia in solo elettrico; si può ricaricare dalle wallbox con una potenza massima di 11 kW (in circa due ore e mezzo) e fino a 50 kW nella ricarica rapida (in questo caso servono 25 minuti per passare dallo 0 all’80%). È invece un inedito (per la Superb) il mild hybrid a 48 volt che elettrifica la versione 1.5 TSI da 150 CV. Non mancano nemmeno le Superb a benzina “pure”: la 2.0 TSI da 204 cavalli, a trazione anteriore, e la 2.0 TSI da 265 CV, a trazione integrale. Il diesel “resiste” nelle declinazioni 2.0 TDI da 150 CV, a due ruote motrici, oppure 2.0 TDI da 193 CV 4×4. Come trasmissione, per tutte le Superb c’è il DSG: a sette marce, con la sola eccezione della plug-in, per la quale i rapporti si fermano a sei.

DCC evoluto e nuovi Adas. Dal punto di vista dinamico, si segnala anche la presenza del DCC Plus (di serie sulla L&K, altrimenti optional): una versione aggiornata del sistema di regolazione a controllo elettronico degli ammortizzatori che ricorre a due valvole per gestire in modo indipendente le fasi di estensione e compressione. Sul fronte Adas, invece, alla lista degli aiuti disponibili si aggiungono il Turn Assistant (assistente alla svolta), il Crossroad Assistant (per le uscite cieche), l’Emergency Steering Assistant (un aiuto nelle manovre di evasione improvvise, con l’intervento sullo sterzo), l’Exit Warning (l’avviso di possibile collisione all’apertura della portiera) e la frenata automatica d’emergenza con rilevamento del pedone.