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Skoda Kodiaq 2024: immagini, anticipazioni, ibrido, uscita

Per ora se ne guarda bene dal mostrare la pelliccia, ma intanto è uscita dalla tana. Debitamente coperta dalle camuffature, a mostrarsi nelle prime foto spia è la nuova Skoda Kodiaq, grande Suv (anche a sette posti) lanciata nel 2016 con un nome che si rifà a quello di un orso bruno, tra i più grandi della sua specie, che abita l’omonima isola dell’arcipelago dell’Alaska. Dopo una lunga carriera, la generazione corrente lascerà spazio in concessionaria alla sua erede nel 2024, che però dovrebbe manifestarsi al pubblico già nel corso di quest’anno, probabilmente nell’autunno prossimo. Rinnovata su più fronti, la seconda serie introdurrà anche varianti ibride.

Stessa taglia, design evoluto. Il passaggio all’elettrificazione è favorito da un importante cambiamento sottopelle: la Kodiaq 2024 adotterà infatti la piattaforma MQB Evo, la stessa dell’attuale Octavia. L’aggiornamento dell’hardware non dovrebbe comportare cambiamenti significativi nelle dimensioni, che sono destinate ad aumentare ma rimarranno intorno ai 4,7 metri di lunghezza. All’apparenza, l’auto rimarrà dunque la sport utility voluminosa e spaziosa che è sempre stata, mantenendo le proporzioni note; tuttavia, lo stile cambierà direzione: non aspettavi qualcosa di dirompente, sulla scia di quanto visto con la concept Vision 7S – che anticipa linguaggi e soluzioni di design dedicati a modelli nativi elettrici –, piuttosto un generale arrotondamento dei lamierati, non più sfaccettati e spigolosi come quelli odierni.

Arriva la scossa. Anche negli interni, la Kodiaq si allineerà alle Skoda più recenti, per esempio abbandonando lo schermo dell’infotainment integrato nel cruscotto per adottare una soluzione “a sbalzo”, con il display in stile tablet appoggiato al centro della plancia. Abitabilità e praticità rimarranno i principali punti di forza dell’auto, che grazie alla piattaforma evoluta potrà beneficiare anche di una dotazione più estesa di sistemi di ausilio alla guida. Poi, come detto, si rinnoverà la gamma motori, principalmente composta da proposte tradizionali. Al fianco dei turbodiesel e turbobenzina si inserirà l’ibrido, probabilmente su due livelli: quello “leggero” della tecnologia mild hybrid e quello “forte”, prezioso anche in ottica flotte, del plug-in.

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