La nuova Xiaomi SU7
L’equazione, tralasciando l’ecologia, garantisce infiniti vantaggi: semplicità costruttiva, costi contenuti, maggiore durata, più performance e manutenzione ridotta. La prova che sia più facile e conveniente puntare sulle zero emission sta nel fatto che con la vecchia mobilità si contava qualche decina di costruttori, con la transizione, in un battito di ciglia, i produttori sono diventati centinaia. Attratti da ingenti guadagni e da una tecnologia “accessibile”. Che la motorizzazione termica abbia i giorni contati è confermato dall’indizio che è almeno un decennio che le tradizionali case automotive non investono più un centesimo sui vecchi propulsori. Che, di conseguenza, hanno smesso di progredire dal punto di vista tecnologico, segnando il passo a diverse primavere fa. Quindi, il cambiamento nella mobilità è già avvenuto e la transizione terminata? Niente affatto.
Ciò che è accaduto era solo un “atto dovuto”. Mentre sono in campo trasformazioni ben più epocali che coinvolgono il futuro, mettendo in prima fila la mobilità. La sfida reale riguarda i progressi enormi ottenuti dall’hardware e dal software, la connessione totale è in tempo reale e la guida autonoma che porterà a infiniti vantaggi dal punto di vista della sicurezza. Il tutto gestito e controllato dell’immancabile Intelligenza Artificiale i cui confini sono tuttora imprevedibili. Nascerà tutta una serie di ecosistemi che cambieranno in fretta la nostra avventura più di quanto sia avvenuto nel corso della storia. Rivoluzione industriale compresa. La mobilità non sarà più un settore a se stante, in mano a pochi specialisti: sarà la punta di diamante di svariati ecosistemi sui quali stanno lavorando le aziende più all’avanguardia e capitalizzate del pianeta.
Dal Giappone emerge la Sony che, proprio nella città del gioco, ha mostrato l’ultima evoluzione della sua Afeela realizzata in collaborazione con Honda. In Cina, dove c’è più fermento, si stanno muovendo anche i giganti dell’e-commerce Alibaba e il motore di ricerca Baidu mentre, nella vicina Taiwan, è attiva Foxconn che produce device e componenti elettronici per tutti. A fare più paura, però, sono le corazzate della telefonia Huawei e Xiaomi. Tutti fenomeni che prima non c’erano e che hanno gettato nel settore idee, competenza e soldi. Lei Jun, fondatore e ceo di Xiaomi Group, grande estimatore ed emule di Steve Jobs, ha presentato il 28 dicembre scorso, durante una conferenza di 3 ore e mezza sul social cinese Weibo, la prima vettura realizzata dalla Casa.
Manco a dirlo è elettrica, ma questo è scontato. Invece si propone come un prodotto assolutamente all’avanguardia sotto tutti i punti di vista che completa l’ecosistema proprietario “Human X Car X Home”. Lei Jun ha messo subito in chiaro le tecnologie che sono i 5 asset di Xiaomi EV: motore elettrico, batteria, pressofusione Xiaomi, guida autonoma Xiaomi Pilot e abitacolo intelligente. La cosa sorprendente, pare, è che l’azienda abbia deciso di dedicarsi all’auto solo nel 2021 ed è stata fondata dal visionario nel 2010, diventando in un lampo la prima azienda di telefonia mobile dell’ex Celeste Impero e la terza del globo, dietro a Samsung e Apple, che può contare su quasi 700 milioni di clienti.
Più avanti è previsto anche un “Carbon Sleeved Rotor” capace di arrampicarsi a 35mila giri. La SU7 è la rivale diretta della Tesla S, della Porsche Tyacan, oltre alle tante supercar cinesi, ma dovrebbe essere proposta, fra pochi mesi in patria, a un prezzo più accessibile. La bimotore accelera da 0 a 100 in soli 2,78 secondi e raggiunge una velocità autolimitata a 265 orari. La batteria è una CATL integrata alla scocca, alta solo 12 centimetri e con una capacità di 101 kWh che garantiscono un’autonomia di 800 km e una capacita di ricarica di 200 km in 5 minuti o 510 in un quarto d’ora.
Già prevista la variante a 150 kWh che può percorrere 1.200 km no-stop. Dal punto di vista hardware, Xiaomi SU7 è equipaggiata con due chip NVIDIA Orin, per una potenza di calcolo di 508 TOPS, e dispone anche di un lidar, 11 telecamere ad alta definizione, 3 radar a onde millimetriche e 12 radar a ultrasuoni. L’intelligenza dell’abitacolo è dotata di un chip Qualcomm Snapdragon 8295 capace di attivare il sistema in soli 1,49 secondi. La dinamica attiva viene gestita attraverso le sospensioni pneumatiche controllate ogni millisecondo.