Polestar

Polestar 4, la prova su strada del SUV Coupé senza lunotto posteriore | Video

L'obiettivo di Polestar è quello di diventare un'alternativa ai marchi tedeschi. Polestar 4 è una pedina importante di questa strategia, un SUV Coupé elettrico che presto arriverà sulle strade italiane. Siamo quindi volati in Spagna, a Madrid, per provarlo e farci una prima idea delle sue qualità.

SCHEDA TECNICA

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SCHEDA TECNICA DELL'ESEMPLARE IN PROVA

  • Motore: singolo motore a magneti permanenti
  • Potenza: 200 kW / 272 CV – 343 Nm
  • 0-100 km/h: 7,1 secondi
  • Velocità massima: 200 km/h
  • Batteria: 100 kWh
  • Freni: Dischi ventilati 364×30 mm (anteriori) e 350×26 mm (posteriori) con pinze in alluminio a 2 pistoncini da 43 mm
  • Peso: 2.232-2.351 kg
  • Bagagliaio min/max: 500-1.536 litri
  • Frunk: si
  • Lunghezza: 4.840 mm
  • Larghezza: 2.139 mm (specchietti inclusi)
  • Altezza: 1.534 mm
  • Passo: 2.999 mm
  • Ricarica: DC fino a 200 kW; AC: fino a 11 kW (22 kW con Plus Pack)
  • Pompa di calore: sì, di serie
  • Autonomia dichiarata (WLTP): 620 km
  • Consumi dichiarati (WLTP): 17,8-18,1 kWh/100 km

COME VA? PROVA SU STRADA

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Salendo a bordo si capisce subito che Polestar sta provando a proporsi come un'alternativa alle più blasonate case automobilistiche tedesche. Comfort, raffinatezza, tecnologia e prestazioni, tutto questo si trova all'interno della Polestar 4. La piattaforma è la SEA (Sustainable Experience Architecture) del Gruppo Geely che sta alla base di tante altre vetture che ben conosciamo come la Volvo EX30 e le Smart # 1 e #3.

Dunque, parliamo di un'architettura pensata espressamente per le auto elettriche. Il modello che abbiamo provato è quello con un singolo motore elettrico e la trazione posteriore. A disposizione ci sono 200 kW (272 CV) più che sufficienti per muovere con disinvoltura il SUV nonostante il suo peso.

Intendiamoci, con questa motorizzazione la Polestar 4 non è certamente un fulmine di guerra ma le prestazioni sono più che sufficienti per tutte le necessità (da 0 a 100 km/h in 7,1 secondi). Certo, per chi vuole di più c'è anche la versione dual motor con 400 kW (544 CV) che ho provato brevemente giusto per testare le prestazioni in accelerazione.

Vale la pena di spendere molto di più per la trazione integrale e uno scatto da supersportiva? Se non ci sono esigenze particolari secondo me no anche perché la versione RWD è pure la più efficiente e garantisce percorrenze interessanti.

Adesso possiamo dirvelo, la Polestar 4 l'abbiamo provata contestualmente alla Polestar 3 a Madrid. Anzi, il SUV coupé abbiamo avuto modo di guidarlo il giorno prima della Polestar 3 nonostante possiamo parlarne solamente adesso.

Questo permette di fare un piccolo confronto. Alla guida della Polestar 4 si sente subito la presenza di una differente piattaforma rispetto alla Polestar 3, nonostante le dimensioni non siano alla fine molto differenti. Nel misto il SUV Coupé è più preciso, molto più “piatto”. Nessun problema anche forzando un po', prendendo in maniera più allegra le curve. Tuttavia, di contro, parere personale, forse è un filo meno divertente da guidare.

Quindi, buona dinamica di guida ma anche grande confort. Grazie alla buona autonomia diventa un mezzo davvero interessante per poter viaggiare su lunghe percorrenze. Come approfondirò più avanti, lo specchietto retrovisore digitale, una delle peculiarità di questo modello, mi ha lasciato un po' perplesso nonostante sia un passo avanti rispetto ad altre soluzioni simili provate in passato.

Poco da dire sugli ADAS anche perché il software della vettura non era quello definitivo. Per quel poco che abbiamo potuto provarlo, il cruise control adattivo è sembrato funzionare bene, progressivo e mai brusco nelle frenate o nelle accelerazioni. Un po' fastidioso il sistema che rileva la distrazione/stanchezza del conducente. Si può disattivare ma se lasciato attivo ha la tendenza di entrare in funzione un po' troppo spesso.

BATTERIA E AUTONOMIA

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Come da scheda tecnica, Polestar 4 in tutte le sue versioni offre sempre una batteria con celle NMC (nichel-manganese-cobalto) con una capacità di 100 kWh. Il modello single motor che abbiamo provato permette, sulla carta, di arrivare ad offrire una percorrenza di 620 km secondo il ciclo WLTP.

I consumi reali? Abbiamo percorso poco più di 120 km (125,2 km per la precisione), in parte in autostrada rispettando i limiti compresi tra 100 e 120 km/h e in parte in statale affrontando anche un piccolo passo di montagna (circa 1.800 m di quota). In questo percorso misto mantenendo un'andatura assolutamente normale, non votata al risparmio di energia, abbiamo ottenuto una media di 17,5 kWh per 100 km.

Si tratta di un risultato interessante che comunque deve essere preso solamente come una prima indicazione di massima. Per valutare meglio consumi ed autonomia servirà effettuare una prova ben più corposa.

Parlando della ricarica, in corrente continua da una colonnina HPC, Polestar afferma che è possibile arrivare ad effettuare un pieno di energia ad una potenza fino a 200 kW (10-80% in 30 minuti). Non possiamo dire nulla sulla curva di ricarica, dato più interessante rispetto alla semplice informazione sulla potenza massima. Valuteremo questo aspetto quando avremo la possibilità di effettuare una prova “lunga” di questo SUV Coupé.

Infine, ricordiamo che il modello Dual Motor, ben più potente, offre una percorrenza inferiore, 590 km secondo il ciclo WLTP.

ABITACOLO, TECNOLOGIA ED INTERNI

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Davvero tanto spazio all'interno dell'abitacolo per il massimo comfort, soprattutto nei lunghi viaggi. Del resto, con i quasi 3 metri di passo non ci si poteva aspettare diversamente. Anche per occupanti adulti che superano i 180 cm di altezza non ci sono problemi, nemmeno dietro.

Anzi, proprio al posteriore c'è probabilmente la sorpresa più grande. Infatti, Polestar 4 può disporre dei sedili posteriori reclinabili che permettono di esaltare ancora più il grande comfort offerto dal SUV. Reclinando gli schienali si sta davvero bene, anche grazie all'ampio spazio per le gambe. Due adulti alti oltre 180 cm, dietro hanno tutto lo spazio che desiderano. Del resto, Polestar punta a voler offrire ai clienti un prodotto premium e questa funzionalità va proprio in tale direzione.

Davanti ovviamente nessun problema, la giusta posizione di guida si trova in pochi istanti. Parliamo un attimo della visibilità. Polestar 4 si da subito contraddistinta per l'assenza del lunotto posteriore. Al suo posto è presente una telecamera che proietta le immagini all'interno dello specchietto retrovisore. Questa scelta permette una migliore libertà progettuale soprattutto al livello dell'aerodinamica.

Come funziona questo sistema? Rispetto a soluzioni viste e provate in passato decisamente meglio. Le immagini presentano una buona risoluzione e sono nitide. Il grandangolo non è eccessivo e permette di percepire bene le distanze. Tuttavia, a titolo personale, lo specchietto retrovisore digitale ancora non mi convince. Per esempio, faccio fatica a mettere a fuoco immediatamente le immagini ogni volta che lo guardo. Questione di abitudine? Tutto è possibile, ma continuo a prediligere una soluzione più tradizionale. In ogni caso, ribadisco, rispetto a soluzioni testate in passato, il salto in avanti è netto.

Parlando ancora della tecnologia, dietro al volante è presente un display da 10,2 pollici, mentre centralmente sulla plancia è collocato lo schermo touch da 15,2 pollici del sistema infotainment vero e proprio dotato della piattaforma Android Automotive. Il software non era ancora quello definitivo. Comunque, l'interfaccia appariva molto reattiva e non ho mai visto particolari impuntamenti.

Certo, vista la moltitudine di funzionalità digitali che la Polestar 4 offre sarebbe necessaria una valutazione più approfondita che speriamo di fare nella prova lunga del SUV. L'interfaccia è piacevole ma alcune funzioni sono un po' sepolte tra i menu ed è necessario armeggiare un po' tra le impostazioni per trovarle.

L'abitacolo nel suo complesso si presenta con uno stile minimalista ma si percepisce il lavoro svolto dalla casa automobilistica nel voler offrire qualità e un ambiente premium. Buona l'insonorizzazione, anche a livello autostradale. Non si sentono particolari fruscii, segno che il costruttore ha svolto un attento studio aerodinamico.

PREZZI

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Quanto costa Polestar 4 in Italia? Le versione Long Range Single Motor, quella della nostra prova, parte da 66.900 euro. Il modello Long Range Dual Motor si potrà acquistare a partire da 73.900 euro.

Il nuovo SUV Coupé elettrico può essere ulteriormente personalizzato attraverso alcuni pacchetti che includono specifiche funzionalità. Pensiamo, ad esempio, al Pilot Pack che aggiunge il Pilot Assist e il Lane Change Assist, oppure il Plus Pack che include, tra le altre cose, l'impianto audio Harman Kardon Premium Sound​, i fari anteriori a LED e il caricatore da 22 kW.

Le prime consegne della Polestar 4 in Italia dovrebbero iniziare tra la fine di agosto e l'inizio di settembre.

CONFIGURATORE ONLINE POLESTAR 4

CONCLUSIONI

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Un prodotto interessante. Polestar, lo sappiamo, punta a voler sfidare le auto tedesche con prodotti premium. La Polestar 4, per esempio, si vuole confrontare con modelli del calibro della Porsche Macan. Il nuovo SUV elettrico è spazioso, confortevole e si muove bene in strada nonostante le dimensioni e il peso non indifferenti. Non male le prestazioni, soprattutto quelle della versione dual motor che offre accelerazioni brucianti.

Autonomia decisamente interessante anche se andrà verificata a fondo. Insomma, una carta d'identità con tante buone qualità. Sarà poi il mercato a dare il responso finale e a decretare l'eventuale trionfo di questo modello.

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