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Polestar 3: ecco come va il SUV aerodinamico e tecnologico

Piattaforma nuova, ingegnerizzazione svedese: il risultato è un SUV godibile tra le curve, ma soprattutto comodo e confortevole.

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Quando si parla di Polestar, l’immaginario corre sempre a un progetto che, per quella che è la sua natura, fa dell’evoluzione tecnica, dinamica e concettuale il suo credo.

E’ valso per la Polestar 2, lo è ancor di più per la nuova Polestar 3, SUV elettrico – come da principio Polestar ovviamente – che fa della qualità percepita e della tecnologia i suoi cardini principali.

Attenzione però, perché il background sportivo e prestazionale è ben evidente. A partire da quello che è praticamente un alettone sul cofano. 

L’ho messa alla prova tra le strade fuori Madrid. Ecco com’è andata.

Esterni | Interni | Guida | Prezzi

Polestar 3: Esterni

Imponente a primo impatto, ma con linee che comunque la rendono più compatta di quel che la scheda tecnica racconta: 4.90 metri di lunghezza, 2.12 di larghezza – specchi inclusi – 1.61 di altezza e con un passo di 3 metri. 

Eppure, l’armonia delle linee la rende meno impattante e spiazzante rispetto a rivali di segmento. Il cofano con questo andamento così piatto e basso, ma al contempo muscoloso, la rende sportiveggiante, tanto più con lo spoiler posto al vertice del cofano stesso che permette di convogliare, pressurizzare e incanalare i flussi d’aria, migliorando il cx aerodinamico. Flusso che viene convogliato grazie anche all’inclinazione dei montanti A, verso il tetto e lo spoiler posteriore sul posteriore. 

La Polestar 3: vista di profilo

Tutto questo ha permesso dunque anche di ridurre le turbolenze tipiche di un “ruote alte”. Il tipico family feeling Polestar, su questa “3”, si evolve di conseguenza: la calandra diventa una smart zone in cui sono dichiaratamente integrati buona parte dei sensori che governano gli ADAS.

Dietro, invece, la fanaleria orizzontale esalta tanto la larghezza quanto le capacità prestazionali della macchina, sottolineate da gomme da 22 pollici che fuoriescono visivamente dalla carrozzeria.  

Lo spoiler anteriore della Polestar 3

Polestar 3: Interni

Gli interni confermano quanto detto finora: ricercatezza si, ma nell’ordine della sobrietà e di una sorta di minimalismo. Due schermi, quello davanti al volante più piccolo e essenziale pur estremamente completo, e quello dell’infotelematica da 14,5” che permette di gestire praticamente tutto, considerando anche come il sistema operativo Android Automotive sia stato sviluppato in perfetta e piena sinergia con Google. 

E’ evidente però che non si tratta solo di una questione software, quanto anche hardware, visto che questa Polestar 3 lavora con lo Snapdragon Digital Chassis per la connettività in cloud e con NVIDIA DRIVE per la gestione di tutti i dati provenienti dai sensori e dalle telecamere dei vari sistemi di assistenza alla guida.

La qualità degli interni della Polestar 3

Bene la velocità computazionale, ma ci sono anche delle specifiche in grado di generare delle emozioni. Per quelle sonore, rivolgersi all’impianto hi-fi firmato Bowers & Wilkins composto da 25 altoparlanti che oltre ad esser disseminati nell’abitacolo, lo impreziosiscono grazie ai materiali pregiati che rivestono i vari speaker e woofer.

Capitolo abitabilità: lo spazio a disposizione dei passeggeri in tutte le direzioni è assicurato dai 3 metri di passo (2,99 per la precisione), ma ci si deve accontentare di 484 litri per il bagagliaio che è un po’ piccolo e non dispone di doppio fondo.

Abbattendo i sedili posteriori si può arrivare a 1.411 litri che si sommano ad un compartimento nascosto da 90 litri. Sotto al cofano anteriore c’è poi un ulteriore vano da 32 litri utile per riporre il cavo di ricarica.

Il volante e il monitor infotainment per la Polestar 3

Degno di nota come prima mondiale è l’installazione di due radar di bordo in grado di rilevare i movimenti e addirittura il respiro di bambini o animali eventualmente seduti dietro quando l’auto rimane parcheggiata.

La macchina è in grado di attivare automaticamente il climatizzatore per ridurre il rischio di un colpo di calore o di ipotermia e ovviamente lancia un alert al guidatore.

Polestar 3: Guida

Quando si guida un’auto del genere è chiaro che bisogna partire da quello che è il suo obiettivo: un SUV di segmento E come questo, deve offrire un’esperienza appagante in termini di comodità a 360 gradi.

Missione compiuta: la Polestar 3 è un SUV che mette al centro il guidatore e i passeggeri: la posizione di guida è ben rialzata nonostante le regolazioni elettriche della seduta – da primato – e anche del volante. Su questo punto, l’unico piccolo neo riguarda una mancanza di profondità che avrei preferito. Roba di dettaglio.

Polestar 3: dinamica di guida comoda e piacevole

Che questa Polestar 3 nasca su una piattaforma più evoluta comunque si percepisce. La Spa2 mantiene le caratteristiche già viste in termini di centro di gravità e stabilità rispetto alla Sea, ma in più si percepisce una inerzia inferiore in inserimento di curva, ma anche in fase di uscita, considerando anche come l’asse anteriore e quello posteriore sono in alluminio.

E’ chiaro però che in termini prestazioni, quest’auto vuole mantenere dei principi dinamici evidenti: i trasferimenti di carico sono più percepibili rispetto a una Polestar 2. Questo permette di avere, a minori velocità rispetto a una sportiva, anche informazioni più evidenti.

La Polestar 3 piace anche per l’erogazione morbida e gestibile

Nessun dubbio al riguardo: un SUV con questa mole da 2500 chilogrammi e con un’impostazione del genere, pur mantenendo i principi cardine di Polestar – dunque prestazione e dinamicità figlia di un’anima nata nelle corse – deve offrire in una prima fase il feedback di un’auto che, tra l’altro, ha due motori sincroni a magneti permanenti da 180 kW l’uno per una potenza complessiva da 360 kW e 840 nm, dunque con numeri davvero importanti.

In aggiunta, in termini di dinamica e di inerzie, va sottolineato come questa Polestar 3 abbia una distribuzione dei pesi del 50:50 e, non da meno, un toque vectoring con due frizioni utilissimo in fase di chiusura di traiettoria e uscita di curva.

Il tutto, con sospensioni adattive a aria che variano anche l’altezza a seconda delle condizioni. Ovviamente, mantenendo quanto detto all’inizio: un confort da riferimento, non solo in termini di seduta, ma anche e soprattutto acustico. E dunque, viaggiare per chilometri e chilometri in piena comodità.

Polestar 3: Prezzi

La Polestar 3, come da consuetudine della casa svedese, non offre grandi varietà in tema di versioni. Il motivo è presto detto: gli allestimenti sono estremamente completi. La Long Range Dual Motor costa 92.900 euro, mentre la Long Range Dual Motor con Performance Pack arriva a sfiorare i 100mila euro, 99.900 euro.

Le consegne delle vetture sono disponibili da settembre. Potete trovare tutte le ulteriori informazioni anche nel configuratore Polestar.

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