Polestar 4 in pista a Gotland
A circa un anno di distanza dalla presentazione al Salone di Shanghai 2023 e dalla diffusione delle prime immagini ufficiali la Polestar 4 è pronta a debuttare sul mercato italiano. L’auto può infatti già essere ordinata e le consegne prenderanno il via nel corso dell’estate. Come annunciato a suo tempo, la vettura è proposta in due versioni, entrambe alimentate da una batteria da circa 100 kWh. Quella più accessibile ha un motore elettrico posteriore e sviluppa una potenza di 272 CV e una coppia di 343 Nm. Il tutto per un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 7,1 secondi e un’autonomia fino 610 km. La versione Twin Motor ha invece due motori, uno su ciascun asse. Potenza e coppia così raddoppiano – 544 CV e 686 Nm. Dal canto suo il tempo nello 0-100 quasi si dimezza, 3,8 secondi, e l’autonomia massima si riduce a 580 km. Quanto ai prezzi la Polestar 4 Single Motor viene 66.900 euro e la sorella bimotore costa 73.900 euro.
Polestar 4
Più coupé che SUV
Snocciolati i numeri chiave della notizia, un ripassino su cosa sia esattamente la Polestar 4 è doveroso, specie nel caso non abbiate cliccato sul link inserito nel paragrafo precedente. La Casa parla di un SUV coupé, lungo 484 cm e svilppato sulla base dell’architettura SEA di Geely.
Trovandosi la macchina davanti l’impressione è che sia più coupé a cinque porte che non SUV. Che la sua natura sia quella lo dicono il muso basso, le porte senza cornice per i finestrini e il taglio sfuggente del tetto. Questo è talmente inclinato che i designer non ha neanche fatto finta di mettere un lunotto, da cui non si sarebbe comunque visto alcunché.
Polestar 4 lunotto
interno polestar 4
Connessa e tecnologica
Non si pensi però che la Polestar 4 abbia un abitacolo buio e claustrofobico. A dare luce a un ambiente ricco di materiali sostenibili c’è un tetto panoramico molto esteso, che può essere richiesto anche in versione elettrocromica. E di spazio ce n’è da vendere anche in seconda fila, complice il passo di tre metri.
Plancia Polestar 4
Per il resto la plancia è ben curata e ordinata. Come vuole il tipico minimalismo scandinavo, gli arredi hanno un look acqua e sapone, con i comandi fisici ridotti ai minimi termini e la quasi totalità delle funzioni gestite attraverso il touch screen centrale. Questo si sviluppa in orizzontale e ha una diagonale da 15,4″ con sistema operativo Android Automotive. A completare il quadro hi-tech sono una strumentazione digitale da 10,2″ e un head-up display da 14,7″. Questa è però solo la proverbiale punta di un iceberg tecnologico composto anche da uno stuolo di ADAS. Utilizzando i dati forniti da un radar, da dodici sensori a ultrasuoni e da dodici telecamere, supporta il pilota in molti modi e ambisce ad essere la prima Polestar di domani a guida autonoma.