Dal suo debutto nel 2020, la Polestar 2 ha scalato rapidamente i ranghi per diventare il modello più venduto del marchio svedese, testimoniando il suo successo con oltre 150.000 unità consegnate in 26 mercati globali. Questo traguardo non è da poco per una casa automobilistica che ha fatto il suo ingresso sul mercato relativamente da poco tempo, riuscendo a distinguersi in un segmento altamente competitivo dominato da nomi come la Tesla Model 3. L’attenzione si sposta ora verso il futuro con l’attesa del successore della Polestar 2, previsto per il 2027, che promette di segnare un distacco netto dall’attuale modello in termini di identità e design.
Un cambio di nome nel futuro di Polestar 2
Il confronto con la strategia di Volkswagen e la sua Golf viene utilizzato per illustrare la filosofia di Polestar: puntare all’innovazione piuttosto che restare ancorati a un’eredità generazionale. Questo approccio si riflette anche nella scelta di evitare numerazioni a due cifre per le generazioni future di veicoli, sottolineando l’importanza di mantenere una prospettiva fresca e progressista nello sviluppo di nuovi modelli.
Ingenlath ha poi concluso esprimendo preoccupazioni sul crescente protezionismo, come l’aumento dei dazi doganali europei sulle auto elettriche prodotte in Cina, evidenziando come tali politiche possano rappresentare ostacoli significativi per le aziende con ambizioni globali. La visione di Polestar, dunque, si proietta verso un futuro in cui l’innovazione e l’eccellenza di prodotto siano al centro della strategia di crescita, nonostante le incertezze del mercato.