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Polestar 2: nel suo futuro un modello rivoluzionato e un nome nuovo

Dal suo debutto nel 2020, la Polestar 2 ha scalato rapidamente i ranghi per diventare il modello più venduto del marchio svedese, testimoniando il suo successo con oltre 150.000 unità consegnate in 26 mercati globali. Questo traguardo non è da poco per una casa automobilistica che ha fatto il suo ingresso sul mercato relativamente da poco tempo, riuscendo a distinguersi in un segmento altamente competitivo dominato da nomi come la Tesla Model 3. L’attenzione si sposta ora verso il futuro con l’attesa del successore della Polestar 2, previsto per il 2027, che promette di segnare un distacco netto dall’attuale modello in termini di identità e design.

Un cambio di nome nel futuro di Polestar 2

Thomas Ingenlath, CEO di Polestar, in un’intervista rilasciata ad Autocar, ha svelato che il prossimo modello non sarà semplicemente una nuova versione della Polestar 2, ma piuttosto sarà identificato come Polestar 7. Questa decisione segue una logica cronologica più che di segmento, con il nuovo modello che si posizionerà dopo la supercar Polestar 6, attesa nel 2026. Ingenlath spiega che tale scelta consente al marchio di evitare la “trappola mentale” che spesso obbliga i successori a mantenere caratteristiche comuni con i modelli che sostituiscono, limitando l’innovazione.

Il confronto con la strategia di Volkswagen e la sua Golf viene utilizzato per illustrare la filosofia di Polestar: puntare all’innovazione piuttosto che restare ancorati a un’eredità generazionale. Questo approccio si riflette anche nella scelta di evitare numerazioni a due cifre per le generazioni future di veicoli, sottolineando l’importanza di mantenere una prospettiva fresca e progressista nello sviluppo di nuovi modelli.

polestar 2: nel suo futuro un modello rivoluzionato e un nome nuovo  

Nonostante l’ottimismo, Ingenlath riconosce le sfide immediate, come il rallentamento della crescita del mercato dei veicoli elettrici, che potrebbero influenzare i piani di Polestar di raggiungere il break-even entro il 2025. Tuttavia, il CEO è chiaro nel distinguere Polestar da concorrenti come BYD e Tesla, puntando su un segmento di mercato che valorizza il lusso e la qualità superiore, piuttosto che la produzione di massa.

Ingenlath ha poi concluso esprimendo preoccupazioni sul crescente protezionismo, come l’aumento dei dazi doganali europei sulle auto elettriche prodotte in Cina, evidenziando come tali politiche possano rappresentare ostacoli significativi per le aziende con ambizioni globali. La visione di Polestar, dunque, si proietta verso un futuro in cui l’innovazione e l’eccellenza di prodotto siano al centro della strategia di crescita, nonostante le incertezze del mercato.

 

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