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Polestar 4 - svelati i prezzi e la gamma per l'Italia

L’attesa è ormai finita… o quasi. A dodici mesi esatti dalla presentazione avvenuta lo scorso aprile a Shanghai, la Polestar 4 si affaccia sul mercato italiano. Da questa settimana la macchina può infatti essere ordinata nelle concessionarie, mentre per le consegne servirà avere ancora un po’ di pazienza: i primi esemplari sono attesi su strada nel corso dell’estate. Il listino ha una struttura che più semplice non si può, con due sole versioni, accomunate da una batteria da 100 kWh. 

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frontale Polestar 4

Singolo o doppio?

Come lascia intuire il nome anche a chi non mastica l’inglese, la Polestar 4 Single Motor ha un singolo motore elettrico posteriore. Così attrezzata sviluppa una potenza di 272 CV e una coppia di 343 Nm. Passando dal banco dinamometrico alla strada si hanno un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 7,1 secondi e un’autonomia fino 610 km. La versione Twin Motor (lo avrete bell’e capito) ha invece due motori, uno su ciascun asse. Potenza e coppia raddoppiano, con i rispettivi picchi che si attestano a 544 CV e 686 Nm. Il tempo dello 0-100 invece quasi si dimezza e scende a 3,8 secondi, mentre l’autonomia massima cala di poco, a 580 km. Quanto ai prezzi la Polestar 4 Single Motor viene 66.900 euro e quella bimotore 73.900 euro.

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Polestar 4

Cosa è la Polestar 4?

Visto però che è passato tanto tempo dal primo articolo con i dati tecnici definitivi, un ripasso veloce su cosa sia esattamente la Polestar 4 ci sta tutto. I comunicati ufficiali la descrivono come un SUV coupé. Al cospetto della macchina, l’impressione è che forse sarebbe più opportuno parlare di crossover, anche perché qui di un SUV c’è pochino. Lunga 484 cm e sviluppata sulla base dell’architettura SEA di Geely, la Polestar 4 ha come elementi caratterizzanti il muso basso, le porte senza cornice per i finestrini e il taglio molto sfuggente del tetto. Con una silhouette del genere, i designer hanno rinunciato a realizzare un lunotto in vetro. Tanto da lì il pilota avrebbe visto ben poco.

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Per guardarsi le spalle non resta che affidarsi allo specchietto retrovisore digitale sviluppato con Gentex, che proietta le immagini di una telecamera piazzata in coda. Tra i fornitori di fama ci sono anche Harman Kardon e Brembo, da cui arrivano in catalogo uno stereo con 16 altoparlanti e uno scenografico impianto frenante.

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interno Polestar 4

Pochi tasti e grandi schermi

Se anche il lunotto è assente all’appello, la luce all’interno non manca, grazie a un tetto panoramico molto esteso, a richiesta anche in versione elettrocromica. Il pilota si trova davanti una plancia dal look pulitissimo, curata e ordinata, come vuole la scuola di design scandinava. I comandi fisici sono pochi e tutta la gestione del mezzo gravita attorno al touch screen centrale da 15,4″ con sistema operativo Android Automotive. All’insegna della digitalizzazione totale, il quadro si completa con una strumentazione digitale da 10,2″ e un head-up display da 14,7″. La dotazione hi-tech non finisce però certo qui: la Polestar 4 può contare su radar, sensori a ultrasuoni e da telecamere, i cui dati servono poi all’elettronica di bordo per coordinare una suite di ADAS con i fiocchi. Non è un caso che Polestar dica che la 4 sarà un domani la sua prima auto a guida autonoma, stando a quel che dicono in azienda.

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