Polestar pubblica i dati relativi alla CO2 emessa nelle fasi di produzione della vettura: la vedremo in Europa ad inizio 2024
Quando si parla di impatto ambientale di un’auto, non basta considerare le emissioni allo scarico, ma è necessario guardare anche all’intero processo di costruzione della vettura, nonché all’estrazione delle materie prime. Il cosiddetto Life Cycle Assessment rappresenta così un calcolo importante per qualsiasi tipo di modello, inclusa la Polestar 4.
L’analisi
Secondo Polestar, la 4 ha un’impronta di carbonio di 19,4 tonnellate di CO2 al momento del lancio. Il dato si riferisce alla versione Standard Single Motor, mentre la Single Motor Long Range si sale a 19,9 tonnellate e per la Dual Motor Long Range a 21,4 tonnellate.
Da notare come questo calcolo non comprenda l’utilizzo della vettura (suscettibili a variazioni importanti, a seconda che si ricarichi l’auto con energia “green” o meno) e lo smaltimento della stessa.
Polestar 4
Polestar 4 è prodotta presso lo stabilimento SEA di Geely Holdings a Hangzhou Bay, in Cina, che combina l’elettricità verde dotata di certificato di energia idroelettrica I-REC, con l’elettricità fotovoltaica dal tetto dell’impianto. Un maggiore utilizzo di alluminio a basso tenore di carbonio proveniente da fonderie che utilizzano energia idroelettrica aiuta a ridurre ulteriormente l’impatto climatico.
Com’è fatta la Polestar 4
Lunga 4,83 metri, la Polestar 4 sarà venduta ad inizio 2024 in tutta Europa al prezzo indicativo di 60.000 euro. Nata sull’architettura SEA sviluppata da Geely (il gruppo proprietario del marchio Polestar), la berlina con forme da crossover è disponibile con una batteria da 102 kWh nominali e un’autonomia fino a 600 km nel ciclo WLTP.
L’architettura SEA
La potenza varia dai 272 CV della versione con motore singolo fino ai 544 CV della Dual Motor a trazione integrale, con quest’ultima che raggiunge i 200 km/h di velocità massima e scatta da 0 a 100 km/h in 3,8 secondi.
Fotogallery: Foto – Polestar 4
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