IA, Moroni “La vocazione di Toyota è lavorare in anticipo su innovazioni”
L’Intelligenza Artificiale sta diventando la voce principale degli investimenti digitali dell’industria automotive: si stima, infatti, che arriveranno ad oltre 70 miliardi di dollari nel 2030 generando un mercato di circa 30 miliardi di dollari all’anno, con una crescita del 20-30% l’anno. Il valore prodotto dalle case costruttrici (OEM) grazie all’IA sarà di oltre 200 miliardi entro il 2025 per tutti i segmenti della catena del valore.
Forme di intelligenza artificiale sono presenti già da tempo sull’automobile: oggi è sfruttata dal 20-30% dell’industria automotive ma si prevede che questa quota arriverà alla soglia del 100% entro il 2030. Grazie, infatti, alla nuova generazione di veicoli definiti da software, l’IA si appresta a diventare la fonte del 15-20% del valore generato dal settore. Dei 650 miliardi di dollari di fatturato attesi, la maggior parte andrà ai fornitori – che saliranno da 236 a 411 miliardi – mentre le case costruttrici passeranno da 87 a 248 miliardi, triplicando il loro volume attuale. Partendo dalle più note e condivise definizioni scientifiche dell’IA, la ricerca dell’Osservatorio definisce l’Automobile Sapiens come un veicolo in grado interagire con l’utilizzatore ed il contesto, elaborando informazioni, apprendendo e agendo autonomamente secondo modi e criteri simili a quelli dell’essere umano.
Quella prefigurata dall’analisi dell’Osservatorio è dunque un’automobile altamente elettrificata, quindi con trazione elettrica o ibrida plug-in, con dispositivi wireless e sistemi drive by-wire, dotata di riconoscimento facciale degli occupanti, comandi gestuali attivabili con movimenti del corpo, assistenza vocale interattiva, climatizzazione biometrica e con un sistema di elaborazione delle informazioni attivo ed interattivo rispetto a tutte le infrastrutture di riferimento. L’Automobile sapiens non soltanto è capace di apprendere ma sa creare un rapporto con l’uomo che sconfina nel campo delle emozioni. Saprà infatti leggere lo stato d’animo di chi è a bordo. “Lexus, oltre ad essere il marchio premium del gruppo, è da sempre il brand con il quale Toyota introduce sul mercato le tecnologie più avanzate e, pertanto, oggi è fortemente impegnato anche sul fronte dell’Intelligenza Artificiale. La vocazione di Toyota, e quindi anche di Lexus, è quella di lavorare in anticipo sulle innovazioni e sulle evoluzioni della tecnologia per essere sempre pronti per il futuro… perchè siamo fortemente convinti che in realtà ‘il futuro è oggì’, ha detto Paolo Moroni direttore Lexus Division, IT & Digital Transformation di Toyota Motor Italia. Toyota, come azienda all’avanguardia nello sviluppo delle tecnologie studia ed applica l’AI in numerosi settori della propria attività, non solo limitatamente alle funzionalità del veicolo ma anche nello studio dei comportamenti umani e degli ecosistemi in cui coesistono persone, veicoli e altri dispositivi autonomi come ad esempio robot. Toyota è da sempre impegnata a fornire i più alti standard di sicurezza e assistenza alla guida nei propri veicoli per cui molte delle applicazioni attuali dell’IA sono riconducibili agli ADAS, che Toyota ha reso di serie su tutta la gamma fin dal 2018 anticipando gli obblighi normativi imposti dal regolatore e che oggi sono arrivati al livello di un vero e proprio assistente proattivo alla guida mantenendo sempre centrale l’esperienza umana.
Oggi il Toyota T-Mate, che include i sistemi di sicurezza del ‘Toyota Safety Sensè e i sistemi di assistenza alla guida e al parcheggio, con l’obiettivo di tutelare i conducenti, i passeggeri e gli altri utenti della strada, è la massima evoluzione del concetto di assistenza al servizio della sicurezza alla guida. Lo sviluppo delle logiche alla base degli ADAS presenti sulle vetture di serie è frutto di esperimenti di AI condotti principalmente dal Toyota Research Institute, presieduto dal Prof. PhD Gill Pratt, uno dei più grandi esperti mondiali di Robotica e AI, che sviluppa esperimenti di intelligenza artificiale applicata alla guida di veicoli che poi sono alla base degli ADAS implementati in serie come “assistenti” al guidatore. Inoltre, conduce numerosi studi sulla “human-centred AI” cioè studia con l’intelligenza artificiale i comportamenti umani legati ad esempio alla scelta dell’auto o alle decisioni su come utilizzare in modo ottimale la tecnologia elettrificata Plug-in Hybrid. In pratica gli attuali sistemi di assistenza alla guida sono dotati di abilità a tutti gli effetti in grado di gestire una guida autonoma del veicolo, sia in condizioni di marcia normale che di emergenza, ma sono volutamente messi a disposizione come “assistente” al guidatore (T-mate) non come suo sostituto.
– Foto ufficio stampa Toyota –
(ITALPRESS).