Manca una sola ora al termine dell’edizione 2024 della 24h di Le Mans; eppure, nulla può essere dato per scontato. Proprio con l’arrivo della pioggia attorno allo scoccare della ventiduesima ora ha stravolto le carte in tavola e gli scenari. In pochi minuti la situazione è completamente cambiata e da una Ferrari in testa si è passati a una potenziale prima posizione Toyota, tra l’altro nemmeno della #8, quella che a lungo era sembrata potersi contendere il successo della più prestigiosa gara di durata, bensì la #7, che con Jose Maria Lopez ha saputo sfruttare al meglio i problemi e gli errori della Ferrari per ritrovarsi in testa.
Poco dopo lo scoccare della ventiduesima ora, infatti, la Ferrari #50, in quel momento in testa, ha subito un problema di natura tecnica, date le difficoltà nel chiudere la porta di destra che era rimasta aperta. Essendo sostanzialmente impossibile per Nicklas Nielsen riuscire a chiudere la porta, come indicato dalla direzione gara è stato costretto a tornare ai box per sistemare la situazione, dove ha effettuato anche un rifornimento senza cambiare le wet montate pochi minuti prima.
#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen
Foto di: Alexander Trienitz
In tutto ciò manca la Toyota #8, solamente sesta al momento, ma ciò è dovuto a un contatto tra la Ferrari #51 con Pier Guidi quando Hartley si trovava in seconda posizione dopo la sosta. Il neozelandese è così finito in testacoda, perdendo diversi secondi che hanno avuto un peso importante. Per questo i giudici di gara hanno deciso di penalizzare la manovra con una sanzione di cinque secondi che Pier Guidi ha subito scontato pochi istanti dopo la comunicazione dei commissari.
Al momento, quindi, la situazione vede la #50 in testa con una strategia differente rispetto agli avversari, in quanto dovrebbe probabilmente essere nella situazione di dover effettuare uno “splash” per l’ultima parte di gara, motivo per il quale la speranza ora è quella di spingere sperando di guadagnare quanto più possibile in questa fase. Seconda c’è la Toyota #7 a oltre quaranta secondi dalla vetta dopo un errore nel primo settore proprio alla 23ora: la vettura giapponese ha poi un vantaggio di 25 secondi sulla Ferrari #51 in terza posizione. Seguono la Porsche #6 che ha recuperato qualche posizione salendo al quarto posto davanti alla Toyota #8 con Sebastien Buemi che ha ereditato il volante da Hartley dopo il testacoda.
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#6 Porsche Penske Motorsport Porsche 963: Kevin Estre, Andre Lotterer, Laurens Vanthoor
Foto di: Marc Fleury
In sesta posizione c’è la Cadillac 2 con Palou tornato in abitacolo, a cui segue una tripletta Porsche formata dalla #5 e le due Jota. A chiudere la top ten c’è la Peugeot #94 con Stoffel Vandoorne davanti alla Lamborghini #63 guidata da Daniil Kvyat.
In LMP2 prosegue la lotta, con diverse vetture che si sono fermate a circa 20 minuti dallo scoccare dell’ora, con United Autosport #22 che mantiene il comando con un vantaggio solido di circa 50 secondi sulla #34 di Inter Europol, che ha guadagnato un’altra posizione nella sua personale rimonta. Terza al momento c’è la #28 di IDEC Sport, protagonista di un duello con colpi su colpi (di errori) con la #34. Al quarto posto c’è la AF Corse #183, prima tra i Pro/Am. Seguono Cool Racing, Vector Sport e “Spike”, la vettura draghetto di AO.
In LMGT3 la situazione è rimasta sostanzialmente invariata, con la Porsche #91 sempre al comando davanti alla BMW del team WRT a circa 33 secondi di distanza, su cui è salita a bordo Augusto Farfus prendendo il posto di Sean Galael. Seguono le due Ford Mustang di Proton, che a loro volta prevedono le Iron Dames sulla Lamborghini. La prima Ferrari è la #86 di GR Racing, mentre la prima Lexus è quella di Akkodis #78 con Kelvin Van der Linde al volante.