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Lasciare la Ferrari è il segreto per risorgere?

Il titolo è volutamente provocatorio, ma nella storia della F1 il concetto espresso ha funzionato diverse volte. Quanti, tra piloti e tecnici, hanno trovato la gloria dopo essere passati per la Ferrari? Anzi, volendo formulare il pensiero in maniera ancora pià tagliente, quanti personaggi sono stati ritenuti responsabili dei fallimenti rossi per poi spiccare il volo quando indossavano altre casacche?

Stefano Domenicali, Aldo Costa, James Allison sono i profili più recenti che vengono in mente. Inutile lanciarsi in lunghe e noiose liste, è il concetto che conta. Maranello è un ambiente che genera molta pressione e non sempre chi la vive riesce ad amministrarla. Inoltre, la Ferrari ha spesso dimostrato di non saper attendere preferendo rimuovere invece che concedere i necessari tempi di maturazione. 

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Leurent Mekies in veste di direttore sportivo della Ferrari

Laurent Mekies si rimette in pista dopo l’avventura in Ferrari

In questo modello – che con Frédéric Vasseur forse inizia a cambiare – è rimasto incastrato Laurent Mekies che studiava da sostituto di Mattia Binotto ma che la dirigenza Elkann-Vigna non ha inteso promuovere. Da qui il passaggio in Visa Cash App dove si sta ben comportando visto i conseguimenti ottenuti dalla scuderia italiana in questo primo terzo di mondiale 2024.  

Dopo le prime due gare (Bahrain e  Arabia Saudita) la vettura che condivide alcune parti con la RB20 ha preso a progredire sensibilmente. Attualmente l’ex AlphaTauri ha una dote di 28 punti  che li colloca al sesto posto nel campionato costruttori.  

Il team è a 30 punti dall’Aston Martin, una squadra con una struttura all’avanguardia con una forza lavoro e un pool di risorse significativamente più grandi.

“È stato un ottimo inizio di stagione“, dice Mekies al sito ufficiale della F1. “Abbiamo avuto forse alcune gare difficili all’inizio e poi piccoli ma costanti progressi e gara dopo gara la macchina stava migliorando. La vettura sta diventando un po’ più veloce, siamo a mezzo decimo dal centro gruppo”.

“Il team ha fatto un ottimo lavoro nell’ottimizzare tutte le opportunità. Questo è anche il modo in cui abbiamo ottenuto questi punti finora. Siamo consapevoli che in termini di puro ritmo, c’è pochissimo margine. Se perdiamo mezzo decimo, potremmo tornare a non passare la Q1. È una lotta dura, ma ci stiamo divertendo. Stiamo spingendo al massimo”.

Mekies non è mai stato uno che si lascia prendere la mano. Il francese ha vissuto gli alti e bassi della F1 attraverso da quando era in Minardi, poi alla FIA come Direttore della Sicurezza e Vice Direttore di Gara di F1, e più recentemente come Direttore Sportivo alla Ferrari.

“Miami è stato un buon esempio di come la F1 ti tenga con i piedi per terra. Abbiamo avuto una fantastica Sprint Qualifying e Sprint Race con Daniel [Ricciardo] – P4 e P4. Poi, nelle qualifiche del Gran Premio, siamo stati eliminati in Q1. Ti mostra quanto sono piccoli i margini. Ci aspettiamo che i nostri avversari reagiscono, ma ci stiamo divertendo a guidare il gruppo“.

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Mekies: pragmatismo e umiltà

Mekies non intende prendersi meriti per la crescita della scuderia: “Il primo merito va dato a Franz, per i talenti esistenti e per quello che ha costruito in tutti questi anni per questa squadra. La base era molto forte all’inizio. Il progetto lo ha reso molto attraente sul mercato: abbiamo avuto un buon numero di figure senior che si sono unite a noi. Stiamo cercando di iniettare competenze ed esperienza nel team”.

“Se hai intenzione di puntare alla P6 nel campionato devi avere un serio rinforzo nella struttura. Ed è quello che stiamo facendo. Alcuni possiamo raccoglierli a breve termine, altri richiederanno più tempo per essere ricostruiti. È lì che arriva l’energia“.

Dei 28 punti totali del team 18 sono arrivati da Tsunoda. Il parere di Mekies: “Sono stato fortunato nella mia vita ad assistere a così tanti campioni. Progrediscono e diventano sempre più veloci. Quello che Yuki ha fatto ora nel suo quarto anno è merito suo. Proviamo ad assicurarci che Yuki abbia l’ambiente giusto per fare più progressi”.

“La nostra responsabilità è assicurarci di mantenerlo nella giusta mentalità, nel giusto spirito e con l’ambiente giusto, in modo che possa continuare a svilupparsi”.

Se Tsunoda è in rampa di lancio, Daniel  Ricciardo ha faticato a trovare costantemente la velocità che ha mostrato in passato in Red Bull. Mekies: “Sicuramente ci stiamo lasciando tutto alle spalle per farlo funzionare. Sappiamo che c’è del potenziale. È un po’ come quello che abbiamo detto di fare per Yuki: la nostra responsabilità è assicurarci di avere l’ambiente per continuare a farlo progredire. Sentiamo una responsabilità simile con Daniel per assicurarci di dargli la macchina di cui ha bisogno per esibirsi al livello che conosciamo. Ci proveremo sempre“. 

Tornando alla squadra nel suo complesso: dopo un buon inizio d’anno, qual è l’obiettivo? “La parte alta del centrocampo è sempre stato l’obiettivo a medio termine. Metà termine non significa il primo anno, quindi in qualche modo siamo in anticipo rispetto a quel piano, ma consapevoli che la stagione sarà molto lunga. Dobbiamo cercare di difendere la P6. Non ve l’avrei detto quest’inverno, ma noi ci siamo, siamo nella lotta”.

I fatti dicono che la scuderia si sta ben comportando e che la nuova dirigenza basata sul duo Mekies-Bayer sta iniziando a introdurre il proprio metodo. Mekies, in silenzio e senza squilli di tromba, lavora per dimostrare a chi non ha creduto in lui che può essere un buon team principal. A volte, si sa, è proprio il senso di rivalsa a far emergere il meglio di un professionista.

Crediti foto: Visa Cash App RB Team, Scuderia Ferrari

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