Molti hanno definito la una vera «anti-Tesla» e, a giudicare dalla risposta del pubblico, con oltre 100 mila ordini in sole 48 ore, la berlina elettrica prodotta dal marchio famoso prevalentemente per i propri smartphone, è destinata ad avere un brillante futuro.
Sbandata improvvisa
La versione base costa meno della Model 3
E’ noto che le auto elettriche sono capaci di scattare molto più rapidamente della maggioranza delle auto a motore termico, cosa che può mettere in difficoltà i guidatori meno esperti o non abituati e la Xiaomi SU7 non fa eccezione: grazie al motore da 220 kW (300 cavalli) e 400 Nm, può arrivare a 100 km/h in 5,28 secondi e raggiungere una velocità massima di 210 km/h. L’autonomia è di 700 km nel ciclo di omologazione cinese e tra le altre caratteristiche, troviamo una batteria di tipo «Blade» prodotta da BYD (ed utilizzata ad esempio sulla Seal, altra grande rivale della Model 3) da 73,6 kWh e un’architettura a 400V, per ricaricare fino a 350 km in 15 minuti. E’ sul prezzo però che la SU7 in allestimento Standard gioca le sue carte migliori, con la versione base che, in Cina, parte da 215.900 yuan (circa 27.700 euro) quindi inferiore di quasi 4 mila euro rispetto alla Tesla, che in Cina parte da 31.500 euro.
Non sorprende quindi che ci sia stato un vero boom di richieste, tanto che i tempi d’attesa sono aumentati considerevolmente, arrivando a quasi 5 mesi, con il risultato di far desistere parecchi clienti che avevano inizialmente ordinato la SU7, ai quali è stata garantita la restituzione della caparra di circa 650 euro. Il primo esperimento automobilistico del gigante dell’hi tech sembra comunque promettere bene e, incidente a parte, che, oltre ad una fiancata ammaccata non ha di certo avuto conseguenze sulla persona alla guida, non può non lasciare sorpresi la dichiarazione del capo della Xiaomi Lei Jun. Durante la diretta streaming della presentazione dell’auto, ha infatti ammesso che la versione Standard è prodotta in perdita e che «spera nel supporto degli appassionati del marchio».