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Volvo XC40

Volvo XC40, la prova della versione a trazione posteriore

Tra le strade intorno Goteborg, un primo contatto con il SUV svedese versione 2024: ecco come cambia

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Il rinnovamento non passa sempre per l’estetica. A maggior ragione se ci si chiama Volvo e determinati canoni stilistici diventano motivo di scelta consapevole. Nel caso di XC40 (e C40 ovviamente) il model year 2024 rinnova le sue varianti elettriche cambiando trazione.

Dopo 25 anni, torna la posteriore su una Volvo, in aggiunta alla versione a quattro ruote motrici che porta in dote anche un nuovo motore asincrono realizzato direttamente in Svezia dalla casa. Migliorato anche il pacco batteria nelle due varianti da 69 kWh e da 82 kWh, che ho potuto mettere alla prova in un primissimo contatto sulle strade che costeggiano Goteborg. Ecco com’è andata.

Volvo XC40: gli esterni

Come detto, la Volvo XC40 fuori non cambia di una virgola, o poco più. 4 metri e 40 centimetri di lunghezza, un passo di 2,72 metri, 1,86 metri di larghezza e 1,64 di altezza sono le sue misure. Coda da SUV o coda da coupè, le variazioni sono limitate a i colori pastello a disposizione – d’impatto il verde della prova – e ai cerchi da 19 pollici con un disegno aerodinamico ottimizzato.

Esteticamente le Volvo XC40 e C40 non cambiano. L’evoluzione è tecnica

I proiettori anteriori mantengono il loro stile che ricorda il classicissimo Martello di Thor, il cofano piatto rimane ben sagomato, gli sbalzi – soprattutto all’anteriore – sono praticamente nulli. Rimane anche la mascherina coperta all’altezza del logo anteriore. Dietro, i profili delle luci mantengono l’idea verticale con strabordo verso il passaruota. Sopra, il tetto è con vernice a contrasto. Insomma, “nulla cambi affinchè tutto cambi”.

Volvo XC40: gli interni

Il discorso fatto per gli esterni rimane valido o validissimo anche per gli interni. D’altro canto, sotto questa ottica si tratta pur sempre di un M.Y. e non di una nuova generazione, pur cambiando molto sotto il vestito.

Anche a bordo, infatti, ambiente e profili sono gli stessi: monitor centrale a sviluppo verticale con declinazione in stile App, sviluppato da Android in maniera proprietaria, dunque con all’interno il software Google che ottimizza tutti i processi relativi alla gestione della batteria in relazione alla pianificazione di in viaggio (elemento non da poco). Invariata anche la zona centrale con tasti fisici per la gestione del clima e il tunnel centrale ben capiente e ingombrante con zona di carica wireless, svuota bicchieri e svuotatasche.

Anche gli interni rimangono invariati. Mantengono ergonomia e qualità già conosciute

Tutti i materiali sono di pregevole qualità sia per la plancia morbida, che per gli interni porta, con rivestimenti in simil moquette che insonorizzano anche meglio l’abitacolo. E poi il volante con la sua consueta configurazione, cosi come il monitor di guida – tanto semplice quanto chiaro nell’offrire le informazioni – che risponde perfettamente alla concezione sdoganata di “less is more”.

Cosa cambia? Il tessuto dei sedili – visto già anche sulla EX90 – che ricorda alcuni rivestimenti dei divani Ikea (per rimanere nei confini svedesi) ma che non impoveriscono affatto la percezione di qualità.

Dietro, la seduta è davvero molto comoda per quattro persone: lo spazio per la testa, per le gambe e per i piedi è ben presente. Peccato però per il mantenimento – e non potrebbe essere altrimenti – del tunnel centrale che, de facto, impedisce una seduta quantomeno decente per un terzo passeggero.

Il posizionamento del motore al posteriore non ha influito, infine, sul bagagliaio che mantiene i suoi punti di forza in tema di spazio e organizzazione. Ottima anche la conferma del frunk anteriore, utile per stivare i cavi di carica.

Volvo XC40: motori e batterie

Ecco, a proposito di carica, parliamo degli aggiornamenti tecnici di questo model year 2024. Nuovi sono i pacchi batterie, con una densità energetica migliorata del 5%. Dunque, in Volvo hanno potuto anche aumentare la potenza di carica passandola a 150 kW, per la versione con batteria da 69 kWh, e a 205 kW, per la versione da 82 kWh. Un passo in avanti importante e sarà interessante notare, in futuro, la curva di carica.

L’architettura non cambia ma il posizionamento del motore al posteriore è un cambiamento importante

I motori, come già anticipato prima, hanno subito un grande cambiamento. Trazione posteriore per il due ruote motrici – con un propulsore sincrono in grado di erogare 175 kW o 185 kW nel modello extended range, e 300 kW per la versione a 4 ruote motrici, dotata del già citato sincrono a magneti permanenti al posteriore e un asincrono all’anteriore, completamente sviluppato in loco da Volvo.

Volvo XC40: come va

Partiamo da un assunto iniziale: il test non è stato particolarmente lungo, e non particolarmente variegato in termini di strade da percorrere. Dunque ha portato a galla principalmente le conferme dei capisaldi della XC40 – e C40 – piuttosto che evidenziare differenze signficative. E’ vero, la trazione è passata al posteriore, ma il carattere dell’auto, il suo comportamento dinamico, il suo atteggiamento tra le curve, è rimasto – piacevolmente – simile.

Auto solida, salda e dinamicamente conforme al suo carattere: la XC40 RWD conferma i suoi punti di forza: comodità e stabilità

La Volvo XC40 è un’auto che offre una triangolazione di guida piuttosto incassata, un’ottima visibilità a 360° (e come se non bastasse ha a disposizione un sistema di camere con proiezione dall’alto davvero eccellente per manovre o parcheggi), ma soprattutto una guida solida, salda, piazzata.

Ho iniziato la prova con la versione monomotore; erogazione pulita, netta, progressiva ma sempre presente, con una risposta del pedale dell’acceleratore che è rimasta tale e quale a quanto mi ricordassi.

La taratura dell’acceleratore ha un carico degno di una vettura gran turismo, con un certo peso ma che permette dunque di calibrare in maniera certosina la potenza. Stesso discorso – stampato e timbrato – per il pedale del freno, che ha una corsa davvero risicata ma un ottimo mordente.

La calibrazione è degna – anche qui – di una gran turismo, ovviamente fin quando non si decide di guidare in modalità One pedal Drive, che permette di frenare del tutto il mezzo. Un concetto, questo, che oramai ha mantenuto praticamente solo Volvo, ma che a me non dispiace affatto.

L’erogazione rimane progressiva seppur prorompente

Le curve intorno a Goteborg sono di medio raggio, per una velocità tra i 70 e i 90 km/h, dunque gli inserimenti forzati non sono stati l’ambiente prediletto, ma è evidente come questa XC40 non abbia chissà quali resistenze, quali inerzie nell’inserirsi alla corda. Bene dunque, considerando anche un assetto che riesce a ben equilibrare il baricentro basso della vettura con un certo grado di rollio e di becheggio, presenti sì, ma comunque mai marcati.

Ecco, soprattutto il primo, si avverte leggermente di più quando si guida la versione a quattro ruote motrici. Sicuramente la spinta maggiore contribuisce, ma anche la natura stessa dell’auto. L’asincrono anteriore infatti, è tale per permettere di veleggiare maggiormente quando si lascia il pedale dell’acceleratore, dunque offre un maggior becheggio in quelle fasi. Nulla di cosi rilevante. Alla domanda legittima “si avverte molto la differenza tra due e quattro ruote motrici”, la risposta potrebbe risultare scontata, ma fino a un certo punto.

La trazione integrale aiuta in marcia, soprattutto nei primi spunti, nei momenti in cui si cerca la pura motricità, ma non di più, anche perché la taratura dell’erogazione mantiene sempre le stesse caratteristiche. Insomma, cosa vi aspettavate? E’ una Volvo!

Volvo XC40: prezzi

La Volvo XC40 Recharge ha dei prezzi variabili al pubblico tra i 51.800 euro della versione Gore con singolo motore e pacco batteria da 69 KWh e i 64mila euro circa per la versione top di gamma.

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