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Commerciali – FlexEVan, il furgone Renault-Volvo

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Commerciali – FlexEVan, il furgone Renault-Volvo

Elettrico, definito dal software, scalabile, sostenibile: c’erano praticamente tutte le parole d’ordine dell’automotive della seconda decade del secolo nella presentazione del nuovo marchio Flexis e dell’altrettanto nuovo veicolo commerciale FlexEVan, condotta ieri da Luca De Meo, Martin Lundstedt e Rodolphe Saadé. I ceo dei gruppi Renault (auto e commerciali), Volvo (camion, macchine per costruzioni ed energia) e CMA-CGM (logistica) hanno spiegato però che ognuno di questi ingredienti della loro alleanza è finalizzato, più che ad assecondare i luoghi comuni, a ribaltarli. Del prodotto si sapeva già qualcosa. Ieri gli artefici della partnership si sono soffermati su cosa la nascita di Flexis di cui Philippe  Divry e Krishan Sundariaan sono stati nominati rispettivamente ceo e   chief operating officer rappresenterà a livello industriale e, soprattutto, per i clienti.

Impianto a 800 volt. Una famiglia di modelli le cui prime consegne sono previste per l’inizio del 2026, che ha imparato la lezione delle startup come Rivian e Arrival, ma che punta a essere la Tesla dei van (parole di De Meo), con lunghezza come quella del Kangoo (4,5 metri) e capacità pari a quella del Trafic, per restare nel mondo Renault, ma con la migliore distanza da terra del piano di carico e un diametro di volta paragonabile a quello di una citycar, impianto elettrico a 800 volt, due taglie di batterie e una piattaforma a skateboard declinabile in varie dimensioni e allestimenti. A partire dallo step-in van, il furgone per le consegne, con il solo posto del conducente, una porta laterale scorrevole che serve per salire e scendere lato marciapiede dopo aver preso i pacchi da consegnare direttamente dal vano di carico.

Tco a -30%. La struttura ispirata ai mattoncini Lego è evocativa non solo dell’architettura fisica ma anche di quella digitale, software defined, come detto, a cura dell’accoppiata Google Android, che esce dallo schermo dell’infotainment per governare la marcia, la funzionalità e la gestione operativa del mezzo. Perché, come ha detto Martin Lundstedt, nella catena logistica terrestre, il delivery, il processo di consegna, rappresenta  mediamente il 18-20% della distanza e il 50% del costo, e va quindi professionalizzato in molti aspetti, dall’ottimizzazione dei veicoli, sul fronte della loro produttività e dei costi di fermo, fino all’efficienza energetica e alla carica delle batterie, che De Meo pensa di poter rendere rimpiazzabili nel corso della vita del veicolo, per aumentare la vita operativa. In effetti, ha aggiunto il ceo Renault, il motivo per cui non parlo di volumi è perché, in teoria dovremmo produrre meno FelxEVan possibili per servizio prodotto, al fine di generare lo stesso livello di business per i nostri clienti. Soluzioni che fanno pensare a un veicolo non proprio alla portata di tutti. In realtà, puntualizzano ancora De Meo e Lundstedt, Flexis punta a diminuire a tal punto i costi di gestione fino al -30% – da compensare nel ciclo di vita del veicolo l’intero prezzo d’acquisto (più caro di un Trafic diesel, aggiunge De Meo, ma un Trafic diesel fra dieci anni non potrà più entrare in città).

Finanziarie in campo. Che poi, ovviamente, di acquisto in senso stretto non si tratterà, perché il FlexEVan, concepito come pacchetto a tutto tondo dal prodotto all’allestimento e dal software ai microservizi, avrà soluzioni dedicate anche dal punto di vista finanziario: con la firma di Mobilize da parte Renault e delle strutture dedicate di Volvo Financial Services sul fronte del gruppo svedese. Rispondendo a una nostra domanda sull’argomento, De Meo e Lundsedt hanno fatto capire che dal punto di vista delle soluzioni finanziarie, i due partner agiranno da concorrenti. Quanto alla rete, anzi alle reti, di distribuzione e servizio, saranno quelle di Renault Pro, di Renault Trucks (che smetterà di vendere i Trafic e Master per concentrarsi sul loro cugino più evoluto) e di Volvo Trucks, potenzialmente anche di Nissan e Mitsubishi; ma nei nuovi van concepiti per i mercati più maturi del delivery come Europa, Nordamerica e America Latina la logica del servizio a tutto tondo supererà qualunque schema o tabù: incluso quello del marchio, che in un’ottica di fornitura white label potrà essere Flexis, ma anche quello del cliente. Chi pensava di vedere il FlexEVan nei dettagli è rimasto deluso, ma il teaser diffuso conferma la versatilità del progetto, che è in grado di essere declinato nella soluzione step-in van, in una carrozzeria più vicina alle proporzioni di un furgone odierno, o in una piattaforma cabinata allestibile.

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