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Rafale, primo contatto con il nuovo suv di casa Renault

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Rafale, primo contatto con il nuovo suv di casa Renault

Storie di straordinaria navigazione. Che ritornano per un nuovo Futuro. Storie che si intrecciano inchinandosi all’heritage di Renault e che passano dal cielo alle strade del mondo con la nuova Rafale della Casa francese. In principio fu l’aereo monoposto da competizione a pistoni degli anni Trenta della Caudron, motorizzato dalla Regie, e poi anche dal moderno jet della Armée de l’Air et de l’Espace e della Aéronautique navale. Oggi invece è un’ammiraglia godibile e prestazionale, come quella che abbiamo avuto modo provare sulle strade dell’Andalusia.

Renault Rafale entra, a buon diritto, a far parte della famiglia Austral ed Espace ma allarga subito i gomiti per dimostrare alle coinquiline che ha le carte in regola per piazzarsi al vertice della gamma, quella dei D-Suv, occupando proprio quel posto che mancava. Lunga 4,71 metri, e larga 1,86, indossa con disinvoltura la sua silhouette da Suv coupé dalle ruote alte e il tetto spiovente e fa mettere in rima abitabilità e sportività (accelerazione da 0 a 100 km/h in 8,9 secondi) dato che nel nostro test con la versione E-Tech Hybrid Esprit Alpine (quella sua cui Renault su sente di scommettere al tavolo delle vendite) si è dimostrata agile nelle manovre in cui l’imperativo è togliersi dagli impicci, e affidabile e rassicurante nelle curve così come nei lunghi tratti autostradali.

La full Hybrid 200, che abbiamo guidato, mossa dal propulsore 1.2 turbo benzina e da 2 motori elettrici, abbinati a una batteria da 2 kWh permette di viaggiare in città fino all’80% in elettrico senza la preoccupazione di aprire il portafoglio troppo spesso per fare il pieno: serbatoio da 55 litri, consumo dichiarato di 4,7 litri/100 km, che, nella nostra prova, si è tradotto in una media vicinissima ai 19 km/litro per regalare un’autonomia-record di mille chilometri. Altro motivo di sollievo la trazione elettrica praticamente on demand e un diametro di sterzata di 10,4 metri come se si facesse piccolissima.

Comfort di bordo senza compromessi nonostante il tetto spiovente, il bracciolo che la dice lunga già dal suo nome “ingenius” che consente agli occupanti della seconda fila di sistemare un iPad o altri device per viaggiare divertendosi o lavorando, capacità del bagagliaio che parte da 627 litri e 32 Adas a tutela della sicurezza e a garanzia del piacere di guida. Provata in una due giorni dalle temperature torride vicine ai 40 gradi (ma è ancora ufficialmente primavera persino in Andalusia) è tornato utile l’uso del tetto panoramico Solarbay “made in Saint Gobain” in vetro opacizzante che può essere oscurato anche “a spicchi”.

Due le versioni full hybrid da 200 cavalli con prezzi a partire da 43.700 euro per l’allestimento Techno e da 48.200 euro per quello Esprit Alpine, con le quattro ruote sterzanti di serie, mentre sono un optional che costa 1.500 euro nell’allestimento d’ingresso.

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