Alpine forse senza unità di potenza Renault: È questa l’alternativa?
Da quando è uscita la notizia che Alpine sta pensando di abbandonare le unità di potenza progettate e costruite da Renault, le speculazioni si sono moltiplicate. L’ultima notizia è che Alpine ha proposto Flavio Briatore per negoziare un accordo con Mercedes. Ma forse c’è un’altra opzione.
Zhou vede Geely impegnata in Formula 1
Nel comunicato stampa che ha preceduto l’annuncio, non è stata fatta alcuna menzione della collaborazione in Formula 1. Tuttavia, Guanyu Zhou, presidente di Geely, ha dichiarato che la collaborazione è prevista per il prossimo anno. Tuttavia, Guanyu Zhou, pilota (attualmente) della Sauber e sponsorizzato da Geely, ha rilasciato una dichiarazione in Spagna giovedì pomeriggio che suggerisce che la situazione potrebbe cambiare. “Hanno interessi in questo sport, in Formula 1. Credo che vogliano tornare in Formula 1, ma dobbiamo vedere come”.
Attualmente, Geely detiene una partecipazione in Aston Martin (17%) e già si vociferava che i cinesi volessero assumere il controllo totale del team. Tuttavia, Lawrence Stroll, che detiene una quota di maggioranza di Aston Martin F1, ha regolarmente espresso la sua riluttanza a vendere la squadra. Nel frattempo, Geely ha avviato una partnership con Renault, anche se nel campo delle auto di consumo.
Zhou nella foto di Alpine
Proprio grazie a Geely, Zhou sarebbe in lizza per diventare il sostituto di Esteban Ocon alla Alpine. A questo proposito, Zhou ha dichiarato a Barcellona: “Ho già lavorato con Geely Group. Sono stato un ambasciatore. Sono molto vicino a loro”.
“Hanno ancora un grande interesse per tutti gli sport, per la Formula 1 in generale. Cercheranno sicuramente di aiutarmi, il che è positivo. Ma sapere che hanno un buon legame con Alpine non mi fa decidere dove andare, perché è quello che stanno facendo con le loro auto da strada. Sono convinto che faranno di tutto per me e anche per me stesso insieme al mio gruppo dirigente. Quindi non c’è altro da aggiungere su questo aspetto”.
Questo articolo è stato scritto in collaborazione con Sophia Crothall.