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renault – Cambolive: “Per noi l’ibrido è strategico, in futuro sostituirà il diesel”

renault – cambolive: “per noi l’ibrido è strategico, in futuro sostituirà il diesel”

renault – Cambolive: “Per noi l’ibrido è strategico, in futuro sostituirà il diesel”

Vendere soltanto veicoli elettrici in Europa dal 2030? La Renault non si tira indietro (come altri competitor) dall’annuncio fatto tre anni fa con la precauzione del grande “se”, ovvero se le condizioni di mercato lo permetteranno. Nei fatti, però, sembra svicolare da un impegno sempre più gravoso per tutti, visto il rallentamento globale delle vendite di Bev. “Abbiamo appena rinnovato tutta la gamma termica”, ci dice Fabrice Cambolive, ceo del marchio Renault. “Oltre a sviluppare sistemi ibridi e a investire sull’elettrico di cui siamo pionieri. Nuovi impegni sul termico? Stiamo discutendo adesso che cosa faremo, all’orizzonte del 2030 e del 2035. La strategia non possiamo condividerla con i media naturalmente, ma se il termico potrà funzionare anche oltre il 2030 dobbiamo ancora deciderlo”. Non è un sì come quello di Ford, ma non è neanche un no come quello di Volvo, per citare due costruttori che si erano impegnati sul tutto elettrico per questa data, in anticipo sulla decisione di Bruxelles per tutti fissata al 2035.

Migliorare l’ibrido. “Non ci siamo mai dimenticati del termico puro”, dice ancora Cambolive, anche se preferisce sottolineare l’impegno nello sviluppo dell’ibrido e nella corsa elettrica, con la stella della Renault 5 E-Tech in consegna dopo lestate e la presentazione della Renault 4 E-Tech al Salone di Parigi a ottobre. “Lavoriamo per migliorare ancora le performance dell’ibrido, perché sostituirà il diesel in futuro. Come abbiamo fatto con l’introduzione di un nuovo turbo più compatto sul sistema di Austral, Rafale ed Espace, o con il plug-in della stessa Rafale. Per noi l’ibrido è strategico e con Horse abbiamo una joint venture con Geely che ci permetterà una dimensione critica a livello globale”.

L’Europa e la partnership con Geely. Chiediamo a Cambolive se l’importante partner cinese ha chiesto di poter venire a produrre veicoli elettrici in stabilimenti europei di Renault – così come fa Stellantis con Leapmotor – alla luce dei nuovi dazi decisi da Bruxelles sull’import di auto elettriche cinesi, che verrebbero così aggirati. “Geely è un partner strategico e dunque tutte le vie devono essere studiate”, risponde il top manager. “Per questo, abbiamo bisogno che l’Europa stabilisca rapidamente la propria posizione, direi entro i prossimi mesi, per poi decidere qualcosa che ci permetterà di intensificare i rapporti con Geely. Per il momento non facciamo commenti su eventuali progetti in Europa, aspettiamo prima una posizione dell’Europa di lungo termine. Nel frattempo, la nostra partnership sui motori termici e ibridi rimane una priorità strategica a livello globale”. Cosa pensa delle misure doganali su cui Bruxelles sta trattando con Pechino? “Noi restiamo aperti al dialogo con tutti i costruttori, cinesi compresi, ma spetta all’Unione europea fare negoziati che portino a regole giuste e reciproche”.

“Vendite elettriche stabili”. Sull’auto elettrica che batte in testa un po’ su tutti i mercati, Cambolive rivendica la scelta fatta da Renault di costruirle intorno in Francia non un prodotto o una fabbrica, ma un intero ecosistema, “anche per stare più vicini ai clienti”. Parla di vendite “stabili in Europa”, giustificando così quel che appare piuttosto una frenata: “Ci sono periodi di crescita, ma la crescita non è mai una cosa lineare. Ci devono essere periodi di consolidamento come l’attuale, per poter ripartire con la crescita. In fin dei conti viviamo un periodo utile, che permetterà all’Unione Europea di intervenire su problemi strutturali come le reti di ricarica. Che devono accompagnare meglio questo movimento elettrico”. Infine, c’è lo sviluppo in solitudine di una nuova Twingo elettrica con prezzo “a meno di 20mila euro”, dopo il no di Volkswagen a una condivisione degli oneri: “Abbiamo concepito questo progetto da soli”, conclude Cambolive. “Certo non escludiamo partner se ci saranno, ma per adesso posso dire che il tempo di sviluppo è rispettato. E poi da soli si fa prima a decidere”.

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