Ambiente

L’anno più caldo

C'è un buon motivo secondo cui dovremmo ridurre la CO2: i dati oggettivi che certificano il cambiamento climatico

L’anno più caldo

Il 2022 si avvia a essere l’anno più caldo e più secco di sempre in Italia. Non sono bastate le gocce di pioggia cadute qua e là, estemporanee e in taluni casi anche sotto forma di fenomeni violenti. I dati meteorologici del CNR-ISAC lo hanno confermato. Non va meglio in altre parti d’Europa, ma del resto il cambiamento climatico è un fenomeno globale.

Sulla Stampa il geologo e divulgatore Mario Tozzi ha commentato così: “Da quando vengono rilevati i dati strumentali (1800) a oggi, è la prima volta che registriamo un luglio a +2,26°C e un agosto che lo potrebbe sopravanzare, portando la stima annuale a +0,98°C sopra la media italiana. Solo il luglio 2003 è stato più caldo, in assoluto, e solo nel 2018, a fine anno, si registrò un’anomalia di +1,58°C (guadagnata, però, quasi tutta in gennaio e in aprile, quello 2018 il più caldo di sempre). Naturalmente le temperature potrebbero, invece, scendere, ma la tendenza è chiara e netta: in pochissimo tempo farà sempre più caldo, secondo motivo per cui questo cambiamento climatico è diverso da quelli del passato, notevolmente più accelerato, tanto da essersi accumulato tutto negli ultimi decenni. Non bastasse il caldo, ci si mettono anche le precipitazioni che sono complessivamente diminuite di circa la metà (-46% delle piogge e nevi cumulate da inizio anno a fine luglio) rispetto al trentennio 1991-2020, facendo di quello attuale l’anno più secco di sempre, cioè da quando si effettuano misurazioni (1800). In proiezione, più siccitoso anche del 2017, finora il più secco di tutti, anche se prendessimo in considerazione copiose precipitazioni di origine atlantica nei prossimi mesi, soprattutto perché non si vedono ancora quelle nubi all’orizzonte. Non che non ce ne fossimo accorti“.

Taiwan, microchip contesi

Tozzi spiega l’unica spiegazione plausibile per questi dati. “Tutti gli specialisti del clima che pubblicano articoli scientifici al mondo convergono sulle cause del cambiamento climatico attuale, determinato dalle attività produttive di una sola specie, Homo sapiens. Questo cambiamento globale non dipende dal sole, perché i dati scientifici dicono che la curva di radiazione solare si appiattisce mentre quella del riscaldamento delle temperature si impenna, dimostrando il disaccoppiamento con la presunta causa. C’è solo un parametro che agisce su tempi brevissimi (meno di un secolo) ed è anche l’unico parametro su cui i sapiens possono intervenire, il carbonio in atmosfera che incrementa l’effetto-serra e surriscalda l’aria. Bruciando combustibili fossili i sapiens hanno liberato carbonio che avrebbe tranquillamente riposato sotto terra, essendo stato sottratto ai cicli naturali. Quando, invece, si libera in atmosfera si accumula a quello naturale e fa schizzare la presenza di CO2 in atmosfera da circa 280 ppm (parti per milione) del XIX secolo alle oltre 420 ppm di oggi. Questi sono i dati ormai acclarati e robusti, se si vogliono coltivare altre opinioni ci vogliono nuovi dati“.

FP | Samuele Prosino RIPRODUZIONE RISERVATA

TOP STORIES

Top List in the World