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Polestar insiste: “Eliminare i motori termici il prima possibile”

Il marchio svedese ma di proprietà cinese vorrebbe un mondo elettrico prima ancora del 2035 o del 2040

Polestar insiste: “Eliminare i motori termici il prima possibile”

Non c’è dubbio che Polestar voglia un mondo elettrico, come si suol dire, “prima di subito”. La casa automobilistica svedese ha reiterato il suo punto di vista sulle tematiche ambientali, attraverso una dichiarazione del suo amministratore delegato, Thomas Ingenlath, in grado di non lasciare scampo a equivoci.

Il CEO del marchio controllato dal gruppo cinese Geely ha dichiarato: «Considerato che la COP27 è in programma a breve, è chiaro che vi sia una certa stanchezza in relazione ai meeting sul clima. Ma le aziende e i consumatori possono diventare l’antidoto a tutto ciò. Abbiamo il potere di agire ora e promuovere un vero cambiamento. Abbiamo una responsabilità e spetta a noi inviare un segnale per mostrare che siamo pronti. Poiché le vetture elettriche oggi rappresentano solo l’1,5% dei veicoli su strada, è chiaro che stiamo assistendo a una bolla e non a un boom dei veicoli elettrici. Questo decennio è il più critico che abbiamo mai affrontato per quanto riguarda i tentativi di non superare i limiti fissati nell’accordo di Parigi. È necessario che i governi guidino l’attacco con politiche solide, sia in materia di infrastrutture che di prezzi dell’elettricità, in modo che i conducenti possano passare tranquillamente alla mobilità elettrica. Ma soprattutto i produttori di automobili devono agire ora e non aspettare i cambiamenti della politica».

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Secondo Ingenlath, sarebbe necessario porre il prima possibile un divieto globale di vendita dei veicoli con motore a combustione interna. Prima del 2035, data decisa dall’Unione Europea.

A supportare le tesi del suo CEO, Polestar ha pubblicato uno studio di GlobeScan Incorporated condotto nei 19 mercati ove Polestar è presente (Australia, Austria, Belgio, Canada, Cina, Corea del Sud, Danimarca, Finlandia, Germania, Islanda, Lussemburgo, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Regno Unito, Singapore, Stati Uniti, Svezia e Svizzera), con 18.000 automobilisti o intenzionati a prendere la patente entro due anni. Il panel sarebbe rappresentativo a livello nazionale per tutti i dati demografici. Tre quarti degli intervistati ritengono che la società debba consumare in modo diverso al fine di preservare il clima e l’ambiente per le generazioni future.

FP | Samuele Prosino RIPRODUZIONE RISERVATA

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