Ambiente

FS, eolico e fotovoltaico per svoltare

FS punta a raggiungere i due Gigawatt di potenza dagli impianti di autoproduzione energetica del gruppo, attraverso fotovoltaico ed eolico

FS, eolico e fotovoltaico per svoltare

Sono promesse ecologiche molto importanti quelle fatte da Luigi Ferraris, amministratore delegato del Gruppo FS, in quel del Festival della Comunicazione di Camogli. Il dirigente di Ferrovie dello Stato punta a raggiungere i 2 Gigawatt di potenza dagli impianti di autoproduzione energetica del gruppo, aumentando di circa il 10% quella complessiva degli impianti fotovoltaici installati oggi in Italia. Già nel 2024, con le prime attivazioni, la potenza dovrebbe toccare i 300 MW.

Intervistato dal celebre giornalista Ferruccio De Bortoli, Ferraris ha spiegato che per FS è fondamentale interessarsi al tema dell’energia, visto che consuma il 2% della domanda totale del Paese. “C’è un piano di investimenti da oltre 1,6 miliardi che ci consentirà di produrre energia da fonti rinnovabili – principalmente fotovoltaico ed eolico – in grado di soddisfare almeno il 40% del nostro fabbisogno. Questo seguirà il rinnovo della flotta dei treni, visto che quelli di nuova generazione consumano il 30% in meno dei precedenti. Arriveranno anche misure di smart building per impianti industriali e stazioni“.

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Ecco come si svilupperà il piano produttivo di energia rinnovabile, sempre secondo le parole di Ferraris: “Abbiamo pianificato una pipeline di due mila megawatt di impianti fotovoltaici e minieolici da attivare prevalentemente in aree non più funzionali alle nostre attività core, e vicine alle nostre infrastrutture. I processi necessari per la costruzione di questi impianti sono già stati avviati e dal 2023 partiranno le prime realizzazioni e attivazioni“. Il minieolico è una soluzione meno ‘invasiva’ rispetto a un eolico al 100%, ma ovviamente non ha lo stesso tipo di resa.

Tutto ciò non potrà essere conseguito senza ulteriori strade parallele da percorrere, come quella del rinnovamento delle linee ferroviarie. “Non va dimenticato che abbiamo infrastrutture con un’età media che supera i 70 anni, le quali necessitano di continua manutenzione e mostrano, in alcuni casi, livelli di saturazione che compromettono regolarità e puntualità del servizio“, ha ricordato Ferraris.

FP | Samuele Prosino RIPRODUZIONE RISERVATA

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