Ambiente

Il metodo finlandese

Nonostante qualche contraddizione sull'inquinamento, la Finlandia si è posta obiettivi estremamente ambiziosi sulle emissioni

Il metodo finlandese

Con 5,5 milioni di persone e una dimensione territoriale considerevole, la Finlandia è una nazione con la più bassa densità demografica all’interno dell’Unione Europea. Nonostante ciò, le emissioni pro capite dei finlandesi sono a quota 7,4 tonnellate l’anno contro il dato di 5,3 degli italiani; di queste, il 20,8% arrivano dai trasporti. Bisogna comunque passare dalle parole ai fatti, e pare proprio che la nazione dei mille laghi voglia combattere il cambiamento climatico con forte ambizione.

La prima ministra Sanna Marin, socialdemocratica e tra i più giovani leader politici mondiali (36 anni), a fine maggio ha trasformato in legge l’obiettivo nazionale di azzerare le emissioni di gas serra entro il 2035, venti anni prima di quanto intende fare il resto d’Europa. L’idea è di rivoluzionare agricoltura e allevamento, e di intervenire sui trasporti e sulla produzione di energia. Anche se a Helsinki non tutto va a gonfie vele.

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“Di tutto ciò per ora non si vede nulla o quasi. Le strade della capitale sono bordate da piste ciclabili e vanno di gran moda i monopattini elettrici. Non si direbbe una città particolarmente avanzata sul fronte ambientale. Ordinata, pulita, punteggiata da parchi, ma con ancora molte macchine a benzina o diesel in circolazione e un paio di grandi centrali elettriche, come quella di Salmisaari, vanno convertite. Passata dal carbone al pellet, l’ennesima trasformazione è prevista entro il 2029. Il Paese deve fare i conti con un parco macchine obsoleto, specie nel nord dove tre quarti risalgono a prima del 2007, e con una concentrazione di veicoli per abitante che è seconda solo a quella Lussemburgo e dell’Italia. Cambiare rotta richiede uno sforzo non indifferente. Sul fronte energetico, al di là della prima concessione data dal governo il 14 luglio per un impianto eolico flottante nel golfo di Botnia, 270 chilometri dalla capitale, a fare la differenza sono i cinque reattori nucleari attivi nel Paese. Suddivisi in tre centrali, ne è stato aggiunto un sesto di ultima generazione dopo diversi ritardi. A regime si arriverà a coprire il 36 per cento del fabbisogno nazionale con il nucleare, ammesso e non concesso di considerarla una fonte pulita“, si legge su Repubblica.

Le colonnine di ricarica all’interno del territorio dovrebbero aumentare grazie allo sforzo dei privati, mentre per quanto riguarda il trasporto pubblico Helsinki sta rinnovando la sua flotta di autobus con unità elettriche a marchio Volvo. L’impianto produttivo di Valmet Automotive, dal canto suo, dovrebbe ottenere progetti sempre più incentrati sulle automobili elettriche, avviando così un processo di rinnovamento delle competenze.

La Finlandia agirà anche sulle foreste: il 75% del territorio nazionale è coperto dai boschi, e recentemente il disboscamento è stato troppo elevato. Ora si cercherà di recuperare, perché per la prima volta, lo scorso anno, gli alberi hanno assorbito meno CO2 di quanta ne emettono.

FP | Samuele Prosino RIPRODUZIONE RISERVATA

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