Ambiente

ABB: l’efficienza energetica come strumento per salvare il mondo

Ridurre gli sprechi per abbattere costi ed emissioni: perché la sostenibilità non può prescindere dall’efficienza energetica – di CARLO PLATELLA

Le gare di Formula E a Roma sono molto più di un appuntamento sportivo. L’E-Prix capitolino è anche l’occasione per aziende italiane e internazionali per incontrarsi, confrontarsi e fare divulgazione sui temi della transizione energetica. All’appuntamento non è mancata ABB, gruppo con 105mila dipendenti e leader a livello mondiale nell’automazione e nell’elettrificazione. Nel corso della conferenza stampa tenutasi all’EUR, i vertici italiani di ABB hanno illustrato la propria visione di sostenibilità: migliorare l’efficienza energetica per abbattere gli sprechi, i costi e le emissioni.

Perché puntare sull’efficienza energetica

La sostenibilità ambientale è oggetto di importanti investimenti da parte di ABB. Il gruppo mira a ridurre di oltre cento milioni di tonnellate le emissioni di CO2 entro il 2030 non solo dalle proprie attività, ma da tutta la filiera produttiva associata. Gianluca Lilli, Senior Vice President e ABB Electrification Commercial Leader, illustra come nel panorama industriale vi siano tre filoni intrecciati in tema di sostenibilità ambientale: sviluppo di tecnologie emergenti, come l’idrogeno verde e il carbon capture; l’elettrificazione; l’efficientamento energetico. Proprio sull’efficienza energetica i relatori di ABB si sono soffermati con particolare attenzione durante la conferenza dell’EUR.

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L’International Energy Agency stima che nel 2050 il fabbisogno energetico globale salirà al 150% rispetto alla domanda attuale, richiedendo un adeguamento del tasso di efficientamento energetico al 4%, ora fermo al 2.2%. Per raggiungere gli obiettivi occorrerà triplicare gli investimenti sull’efficienza energetica, fermi a 600 miliardi di dollari globali contro gli 1.8 triliardi necessari. Secondo ABB però, l’efficientamento energetico è tutto fuorché una spesa. “Efficienza vuol dire competitività”, spiega Alessandro Pueroni, ABB Lead Motion Manager per Sud Europa e Italia. Puntare sull’efficienza energetica significa ridurre gli sprechi, abbattendo il consumo di energia a parità di lavoro utile. In un’economia quale quella europea, in cui il costo dell’energia è più alto che nelle rimanenti economie mondiali, efficienza energetica e sostenibilità possono diventare sinonimo di competitività del privato sul mercato.

“Il primo step è creare consapevolezza. Esistono le tecnologie e bisogna applicarle. Per creare consapevolezza, queste tecnologie dobbiamo comunicarle”, rimarca Alessandro Pueroni, che aggiunge: “La seconda parte è dare alle aziende la possibilità di integrare la sostenibilità nel loro piano aziendale. Per le grosse multinazionali può essere facile comprendere i vantaggi derivanti dall’integrare la sostenibilità: accesso ai mercati finanziari, posizionamento e competitività. La piccola-media azienda italiana però ha bisogno di capire che la sostenibilità non è un costo economico, ma un’opportunità economica”.

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Industria e termotecnica: le tecnologie di ABB

I dati mostrano come il settore industriale sia responsabile del 37% del consumo di energia globale, nonché del 24% delle emissioni mondiali di CO2. L’efficientamento energetico in campo industriale può dunque avere risvolti significativi nella lotta al cambiamento climatico. A questa consapevolezza si deve la nascita nel 2021 dell’Energy Efficiency Movement, cooperativa che conta 350 aziende in giro per il mondo tra cui ABB, DHL, Microsoft, oltre che venti realtà italiane. Grazie allo scambio reciproco di informazioni, scopo dell’Energy Efficiency Movement è favorire la diffusione delle tecnologie sviluppate dalle aziende socie utili a migliorare l’efficienza energetica.

L’elettrificazione è una delle quattro aree principali di business per ABB. Il gruppo stima che i suoi motori elettrici industriali ad alta efficienza, abbinati a dei convertitori di frequenza in grado di modularne la velocità, se installati su tutte le unità industriali in giro per il mondo consentirebbero un risparmio di energia elettrica globale del 10%. Questo, riporta Alessandro Pueroni, significherebbe raggiungere circa il 40% degli obiettivi di Parigi.

Altro settore di competenza di ABB è quello dell’automazione, da cui arrivano strumenti utili all’efficientamento energetico degli edifici., responsabili del 30% del consumo di energia globale, una quota destinata a salire con la crescente urbanizzazione. Secondo ABB, l’installazione di sistemi di buliding management system può aiutare a monitorare l’esatta domanda energetica e a ridurre gli sprechi. È quanto riscontrato ad esempio con il Burj Khalifa, dove l’installazione di sistemi di controllo degli interruttori di gestione energetica ha fruttato un risparmio energetico del 30%.

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Misurare per risparmiare

Secondo Gianluca Lilli, l’utilizzo della tecnologia e dell’informatica per monitorare e gestire la domanda energetica è cruciale nella lotta agli sprechi: “L’efficienza parte dal misurare ciò che si consuma. Oggi tutti i dispositivi hanno l’intelligenza per raccogliere e dare queste misure a dei sistemi di supervisione. Un esempio è il nostro ABB Energy Manager, che è in grado di raccogliere queste informazioni e di restituire delle analisi per identificare le aree di miglioramento nell’utilizzo delle varie fonti di consumo energia all’interno degli edifici”.

D’altra parte, il crescente ricorso alla rete, all’intelligenza artificiale e in generale all’informatica rischia di innalzare i consumi e le emissioni legati all’alimentazione dei data center. Secondo Lilli però, si tratta di un problema non aggredibile separatamente, ma che richiede una visione d’insieme: “I data center, che consumano energia e producono anidride carbonica, di fatto sono un investimento molto forte, spinto anche dall’utilizzo dei computer per l’intelligenza artificiale. Non è detto però che tutto ciò che venga speso per un data center in termini di consumo energetico non possa essere recuperato, almeno in parte. Spesso i data center possono essere vicini o dentro le città. Si può recuperare tantissimo calore per riscaldare porzioni di città, evitando di produrre ulteriore CO2. È tutto collegato. Non possiamo vedere le soluzioni come separate, ma vedere il tutto come un ecosistema”.

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Mobilità

Il tema dell’efficienza energetica interessa ovviamente anche la mobilità. Secondo la ong Transport & Environment, l’auto elettrica è l’opzione energeticamente più efficiente nel calcolo del ciclo produttivo, di utilizzo e di smaltimento del prodotto. La diffusione delle auto a batteria però è strettamente legata alla presenza delle infrastrutture di ricarica sul territorio. Antonio De Bellis, ABB E-mobility Lead Manager, riporta come al momento in Italia si contino circa 45.000 punti di ricarica pubblici e aziendali, mentre la stima delle strutture per la ricarica domestica arriva a 400000 unità, con un salto del +700% nell’ultimo anno. Il dato, secondo De Bellis, è il riflesso di un paese che viaggia a due velocità, tra chi crede nella possibilità di un cambiamento e una struttura burocratica più tentennante. Sotto quest’ottica, l’efficienza energetica non può prescindere dall’efficienza burocratica.

FP | Carlo Platella
@RacEng2 RIPRODUZIONE RISERVATA

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