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CES 2024 – “Ferro” e IA, senza l’America

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CES 2024 – “Ferro” e IA, senza l’America

Manca appena qualche ora all’inaugurazione del CES edizione 2024 e già si comprendono temi e trend di stampo automobilistico – perlomeno nell’accezione più ampia del termine – che domineranno l’evento di Las Vegas.

#1. C’è poca America, al Las Vegas Convention Center. Come qualcuno ricorderà, le Big Three di Detroit (beh, le ex Big) avevano annunciato tempo fa la loro defezione, addebitandola al costo – in effetti non proprio marginale – del rinnovo del contratto Uaw seguito allo sciopero generale dello scorso anno. Stellantis, che peraltro da queste parti non è ritenuta americana a tutti gli effetti, non c’è, ma c’è la Fiat, che avrà sullo stand dei monopattini.

#2. Se zio Sam latita, tutto il resto del mondo sembra essersi dato appuntamento nella capitale del vizio. In giornata daremo conto in dettaglio delle novità, ma ci prendiamo la briga e di certo il gusto di anticipare quanto già si sa. La turca Togg torna dopo l’inopinato debutto dello scorso anno della T10X con un secondo modello, ovviamente elettrico: quando verrà svelata la macchina capiremo se anche qui c’è lo zampino della Pininfarina. Si parla di uno sbarco in Europa. La Honda, dopo aver sciolto l’accordo con GM per produrre piccole elettriche su una piattaforma condivisa, intende mantenere il suo impegno di passare a una gamma a emissioni zero al 100% entro il 2040. Per dare sostanza alla promessa, si è messa in proprio, e sotto il sole del Nevada mostrerà una nuova gamma di modelli a batteria. I dettagli per ora latitano: si parla comunque di una “serie di automobili”, e non di un singolo prodotto, che presentano diverse “tecnologie chiave” (qualcosa a idrogeno, forse?). La VinFast presenta la gamma: la già nota VF9, la VF8 e la piccola VF3, un’interessante Bev lunga poco più di 3 metri, e una misteriosa concept. La Mobis, controllata dalla Hyundai, mostrerà “20 innovazioni pronte per per la produzione”, dal display trasparente fino all’E-Corner, il sistema che consente alle ruote di ruotare di 90 gradi e quindi traslare l’auto dentro un parcheggio (un gadget su misura per gli americani, che con il parallel parking hanno un pessimo rapporto): ad accogliere il tutto, un prototipo che ha l’unica funzione di laboratorio viaggiante, senza particolari ambizioni stilistiche. La Hyundai vera e propria punta su idrogeno e software, mentre i cugini della Kia (assenti nelle cinque ultime edizioni) si concentrano anch’essi sui veicoli di sperimentazione, però in stile robotaxi (Purpose Built Vehicle, secondo la loro definizione).

#3. Dal punto di vista tecnico, la parola d’ordine è “intelligenza artificiale”, ormai diventato un leitmotiv da giocarsi in qualsiasi frangente dell’umana – o pressoché tale – esistenza. Ad aprire le danze sul tema è stata la Volkswagen, annunciando durante le preview di lunedì l’integrazione di ChatGpt nel sistema Ida di assistenza vocale. Sullo stesso tenore (il double entendre è involontario, per quanto pertinente) le novità della Mercedes, che mostrerà sulla concept CLA (ovviamente elettrica) l’evoluzione del suo sistema di infotainment MBUX e della piattaforma software MB.OS: un assistente vocale che – e qui si copia dal comunicato di Stoccarda – “dovrebbe portare il rapporto conducente-auto in una nuova dimensione, con un’interazione simile a quella umana”. Come nota di dettaglio, è da sottolineare che anche chi costruttore non è sta investendo sul campo: è di metà dicembre la notizia che pure TomTom – conosciuta per i navigatori – sta sviluppando assieme a Microsoft un “conversational assistant” (la traduzione è superflua). Anche Nvidia parla di “generative AI” artificiale.

#4. Per la serie dei mondi paralleli all’auto, LG annuncia che produrrà colonnine elettriche, la Bosch di aver sviluppato un modo per automatizzare il processo di ricarica (il video mostrava una macchina che andava da sola a fare il pieno, ma non è stato spiegato come) e che l’idrogeno non è affatto una tecnologia da sottovalutare, la Panasonic lancia una piattaforma che include sia hardware che software “volti ad estendere il potenziale ciclo di vita di un veicolo riducendo il numero di componenti tradizionali ad alto costo e sostituendoli con nuove versioni che possono essere aggiornate nel corso della vita del veicolo”.

#5. La palma di miglior anteprima spetta alla Sony. Che non soltanto ha mostrato nuove apparecchiature per i film maker e anticipato alcune produzioni televisive, ma soprattutto è tornata sul progetto Afeela sviluppato in collaborazione con Honda. La macchina – elettrica – è quella già vista, ma sono stati forniti dettagli tecnici ulteriori. Non sulla batteria, come sarebbe stato lecito aspettarsi, o sulle intenzioni commerciali, bensì sull’utilizzo – ancora – dell’intelligenza artificiale e sull’intenzione di sfruttare la library Sony per rendere la berlinona un parco giochi digitale. Non so bene che cosa questo voglia dire, e non vorrei essere uccello del malaugurio, ma l’idea suona sinistramente simile a quella avuta da Jia Yueting per la sua Faraday Future, impresa finita malissimo.

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