AME, il salone Auto Moto d'Epoca, ha visto quest'anno il ritorno di Volvo, proprio nella prima edizione in cui l'evento ha cambiato casa da Padova a Bologna.
Per Volvo è stata l'occasione di raccontare una storia non nota a tutti, quella che traccia un filo chiamato “sostenibilità” tra il passato e il presente. Se Volvo EX30 e Volvo EX90 sono infatti le proposte per il futuro dell'azienda, entrambe attente a limitare le emissioni di CO2 durante tutto il ciclo di vita dell'auto, produzione inclusa, in realtà alcuni concept del passato avevano già gettato le basi per questa filosofia.
VESC: Volvo Experimental Safety Car
1972, Salone di Ginevra. La VESC fu presentata in questo contesto ed era un prototipo che anticipa le soluzioni legate alla sicurezza che poi Volvo ha preso come standard nei modelli successivi.
Rispetto alle normative del tempo, Volvo VESC era costruita con standard di sicurezza più severi e, nel 1974, la Volvo 240 debuttò basando le sue linee proprio su quelle anticipate dalla Volvo Experimental Safety Car, iniziando una storia che, in 19 anni, avrebbe visto ben 2,9 milioni di esemplari prodotti e venduti.
Sulla VESC debuttavano per la prima volta le cinture di sicurezza semi-passive (elettroniche, quelle anteriori venivano avvolte al corpo dei passeggeri quando si avviava l'auto), gli airbag (sia davanti, sia dietro), gli airbag per la testa dei passeggeri posteriori (prima non c'erano i poggiatesta), i poggiatesta anteriori a sollevamento automatico, volante collassabile, lava/tergifari, diverse ottimizzazioni nella scocca (deformabilità anteriore e posteriore, cellula rinforzata, barre anti-intrusione laterali e via dicendo), freni antibloccaggio, sospensioni auto livellanti e avvisatore acustico di retromarcia. C'era anche una retrocamera collegata ad un monitor a tubo catodico all'interno dell'abitacolo.
La VESC fu inoltre l'antesignana dei sistemi di riciclo dei gas di scarico e del convertitore catalitico (introdotti dai modelli successivi).
VOLVO ECC: Environmental Concept Car
L'altro prototipo presente in fiera si chiama Volvo ECC. Si tratta di un concept del 1992, l'auto che poi avrebbe ispirato la Volvo S80 del 1998.
Tanta poi anche l'attenzione all'efficienza, grazie ad un CX aerodinamico di 0,23, e ovviamente alla sicurezza con l'introduzione del sistema di protezione dagli urti laterali.
IL FUTURO, VOLVO EX30 E EX90
Volvo EX30 raccoglie l'eredità dei due concept, e in generale dell'intera storia del produttore Svedese, ora acquistato di cinesi di Geely, per un'auto che promette la più bassa impronta di CO2 emessa rispetto a tutti i modelli di Volvo prodotti finora.
Interessante il dato dichiarato: meno di 30 tonnellate di CO2 emessa dalla produzione all'utilizzo (calcolato con 200.000 km di percorrenza). I suoi punti di forza? Un quarto di tutto l'alluminio usato è riciclato mentre per l'acciaio la percentuale di riciclo è del 17%. All'interno dell'auto c'è il 70% di poliestere riciclato per diverse parti degli interni.
EX30 debutta in Italia a 35.900€ nella versione con la batteria d'ingresso, cifra che può essere ulteriormente abbassata di 5.000€ grazie agli incentivi EcoBonus con rottamazione. In concessionaria sarà disponibile a inizio 2024, già oggi, però, ne sono state vendute 1.400 unità con i preordini.
Volvo EX90, invece, riassume tutte le novità in termini di sicurezza attiva perché integra 16 sensori a ultrasuoni, 8 telecamere, 5 radar e un Lidar che riconosce uno pneumatico per strada a 300 metri di distanza e di notte. Inoltre ci sono 2 sensori a infrarossi per controllare lo stato psicofisico del conducente e un radar interno all'abitacolo che può percepire movimenti millimetrici come il respiro di un bambino addormentato. Se ignoriamo gli avvisi, l'auto lascia le portiere aperte e attiva il climatizzatore alla temperatura di comfort, continuando ad inviarci notifiche tramite l'app per smartphone.
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