Pagani

Picasso 660: racing ma anche strada, 1.000 kg, costa un terzo di una Pagani

Vuole diventare un punto di riferimento per i gentleman driver appassionati di pista e collezionisti di pezzi preziosi come un quadro d'autore. Ma è un'auto

Da giocatore di pallanuoto professionista a designer e ingegnere di auto “da corsa ma anche da strada”. Il cognome è di quelli che non si dimenticano, Picasso. Il nome: Stefano, e la sua creatura è la Picasso 660 LMS (LM perché ispirata ai prototipi di Le Mans e S per Stradale, 660 come i cavalli del motore 6V Autotecnica), una superleggera da track day ma omologata anche per essere guidata tutti i giorni (beh, insomma, quasi). Il debutto a Milano, e ci sono altri numeri impressionanti: 980 kg di massa totale, 960 kg di downforce alla velocità massima, che si colloca a 315 km/h.

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La Picasso 660 LMS: aerodinamica racing

Carbonio a perdita d’occhio

L'auto si basa su una piattaforma ultraleggera che sfrutta al massimo le migliori proprietà della fibra di carbonio ad un livello senza precedenti, dalla carrozzeria agli interni, con l'obiettivo di mantenere il peso il più basso possibile, a tutto vantaggio  delle prestazioni e la dinamica di guida. La monoscocca è completamente realizzata in fibra di carbonio strutturale e tutta la carrozzeria è priva di staffe metalliche: la pannellatura esterna viene assemblata e unita pezzo per pezzo. I due lati della carrozzeria, fortemente scavati, sono realizzati con il pannello di fibra di carbonio più lungo mai realizzato per un'auto, con una lunghezza di 3,24 metri (tre quarti della lunghezza totale, che è di soli 4,36 metri). Inoltre, il telaio posteriore è interamente realizzato in fibra di carbonio, una soluzione ingegneristica insolita e coraggiosa.

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Il motore della Picasso 660 LMS

Motore nato da corsa

Uno dei dettagli più impressionanti è il motore 660 LMS, un 3.0 Twin-Turbo V6 a carter secco che gira fino a 8.000 giri al minuto, con una coppia di 720 Nm. Questa unità motrice in alluminio all'avanguardia è fornita da Autotecnica Motori, azienda italiana innovativa che progetta, produce e sviluppa motori da competizione per la FIA GT, la Formula 2, la Formula 3 ed è stata sviluppata secondo le specifiche di Picasso Automotive. Il 660 LMS rappresenta la sua prima applicazione su una vettura stradale, ma la pista è l'ambiente naturale per esprimere la sua reattività e l'atteggiamento da corsa. Tra l'altro, è pensato per funzionare fin da subito con gli e-fuel a emissioni compensate.

Ma Picasso come la Citroen?

Com'è naturale, viene da chiedersi se Citroen c'entri qualcosa: furono i francesi per la prima volta a usare il nome del celeberrimo Pablo su un'auto, ed è anche risaputo che dovettero pagare delle royalty alla famiglia. Ma Stefano, originario di Recco dove il cognome non è insolito, spiega di essersi già accordato da tempo con Paloma Ruiz Picasso, figlia dell'artista, e in fondo quale miglior ispirazione nel design potrebbe venire da cotanto nome? Il prezzo della Picasso 660 LMS è naturalmente per pochi, ma considerando l'esclusività e le possibilità di personalizzazione del cliente, bisogna rapportarsi con le serie limitate di Ferrari o Pagani, e in questo caso il prezzo base di un milione di euro va visto sotto un'altra luce. Le Picasso previste sono in parte coupé ma anche roadster e vengono fabbricate vicino a Lugano, in Svizzera, dove il governo cantonale ha facilitato il lavoro di Stefano con le procedure di fabbricazione e omologazione.

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Stefano Picasso e la sua 660 LMS; è anche pilota racing

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