Il direttore tecnico della Mercedes, James Allison, racconta come Kimi Antonelli nei suoi primi test con una monoposto di Formula 1 sembrasse già un professionista consumato. Max Verstappen, invece, gli dà qualche consiglio, forte della sua esperienza da pilota adolescente nel Circus
Ci sono poche persone al mondo che possono mettersi nei panni di Kimi Antonelli, giovanissimo talento emergente del vivaio della Stella a tre punte che, ancora minorenne, è già stato accostato almeno a un paio di scuderie di Formula 1 – Mercedes compresa – come opzione a breve termine. Una di queste è sicuramente Max Verstappen, che con il suo debutto nel Circus a 17 anni mise a segno un record destinato a restare imbattuto, visto che la FIA impose successivamente il requisito della maggiore età per correre in F1.
Cosa consiglierebbe Max ad Antonelli? “A quell’età sei talmente inesperto da dover imparare ancora tante cose – ha spiegato a margine del weekend di gara di Monaco -. Per me, la cosa più complessa fu disputare un’intera gara. All’epoca in Formula 3 le corse duravano 35 minuti. E poi la gestione delle gomme, così particolari e sensibili rispetto a quelle di altre categorie. Oggi anche in Formula 2 e Formula 3 ci sono pneumatici Pirelli, ma ai miei tempi non era così”.
“Con il tempo, poi, si capisce sempre meglio l’assetto di un’auto da corsa. È vero che le monoposto evolvono, ma si impara a comprendere cosa funziona e cosa no, con l’aiuto degli ingegneri di pista e dei tecnici che lavorano di fino sulla tua vettura. Adesso è facile spiegare queste cose, ma al tempo non le conoscevo. Gli consiglierei di adattarsi piano piano, affidandosi a persone d fiducia all’interno del team che possano farlo crescere”. Col senno del poi, insomma, Verstappen riconosce l’importanza degli sbagli commessi quando era acerbo nella sua crescita.
“Non ci sono dubbi sul fatto che diventerà un pilota di Formula 1 nel futuro, e sta avendo un percorso simile al mio, come giovane del vivaio Mercedes – ha osservato a Montecarlo il suo potenziale vicino di box futuro, George Russell -. È un’ottima opportunità per la scuderia per rafforzarsi nel futuro. Mi andrebbe bene qualsiasi compagno di squadra; dopotutto ne ho già uno molto bravo adesso”. E visto cosa si dice dei raffronti tra Antonelli e i piloti che gli hanno fatto da metro di paragone – vale a dire Mick Schumacher e Russell – per l’inglese si prospetta un’altra sfida interna molto interessante.