Il nuovo governo e le grandi opere – Con Salvini ministro torna il Ponte sullo Stretto
I ministri e l’auto. Oltre alle grandi opere, il nuovo governo dovrà affrontare parecchi temi attinenti al mondo dell’auto, della mobilità, dell’energia e dell’ambiente. Giancarlo Giorgetti, già ministro dello Sviluppo economico nel governo Draghi (incarico durante il quale ha seguito da vicino gli aspetti relativi agli incentivi per l’acquisto di auto ecocompatibili), è stato designato ministro dell’Economia; il ruolo che ricopriva Giorgetti è stato affidato invece ad Adolfo Urso, neoministro delle Imprese e del Made in Italy (come è stato ribattezzato l’ex dicastero dello Sviluppo economico); Marina Elvira Calderone, di professione consulente del lavoro, come ministra del Lavoro e delle politiche sociali avrà sul proprio tavolo numerosi dossier di aziende automotive messe in difficoltà dalla situazione attuale di mercato e dalla transizione all’elettrico; Gilberto Pichetto Fratin, viceministro dello Sviluppo economico nel governo Draghi, raccoglie l’eredità di Cingolani in un ministero che non si chiama più della Transizione ecologica, ma dell’Ambiente e, significativamente, della Sicurezza energetica; a Raffele Fitto, già presidente della Regione Puglia, nelle vesti di ministro per gli Affari europei e le politiche di coesione si dovrà occupare anche dell’applicazione del Pnrr, molti aspetti del quale – com’è noto – riguardano la mobilità, dalle strade allo sviluppo della rete di ricarica per i veicoli elettrici.