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Il nuovo governo e le grandi opere – Con Salvini ministro torna il Ponte sullo Stretto

il nuovo governo e le grandi opere – con salvini ministro torna il ponte sullo stretto

Il nuovo governo e le grandi opere – Con Salvini ministro torna il Ponte sullo Stretto

Prima ancora di assumere ufficialmente il nuovo incarico, Matteo Salvini, titolare del ministero delle Infrastrutture nella lista dei ministri del nuovo governo di Giorgia Meloni, ha chiarito subito la sua determinazione nello sbloccare i cantieri per creare sicurezza e lavoro. E, tra le sue priorità, oltre alla Gronda di Genova, il passante interno destinato a collegare alle spalle della città le autostrade per le riviere di Levante e di Ponente, il segretario della Lega (ora anche vicepremier) ha menzionato il Ponte sullo Stretto di Messina, vecchio cavallo di battaglia dei governi guidati da Silvio Berlusconi. Il Ponte, ha dichiarato alla stampa, è tra i miei obiettivi: se dopo 50 anni faremo partire il cantiere e i lavori, sarà un grande passo avanti per l’ingegneria nel mondo; ovviamente è solo un pezzo del puzzle, insieme con l’alta velocità, la Gronda e altri cantieri, che porteranno lavoro, sviluppo e velocità.

I ministri e l’auto. Oltre alle grandi opere, il nuovo governo dovrà affrontare parecchi temi attinenti al mondo dell’auto, della mobilità, dell’energia e dell’ambiente. Giancarlo Giorgetti, già ministro dello Sviluppo economico nel governo Draghi (incarico durante il quale ha seguito da vicino gli aspetti relativi agli incentivi per l’acquisto di auto ecocompatibili), è stato designato ministro dell’Economia; il ruolo che ricopriva Giorgetti è stato affidato invece ad Adolfo Urso, neoministro delle Imprese e del Made in Italy (come è stato ribattezzato l’ex dicastero dello Sviluppo economico); Marina Elvira Calderone, di professione consulente del lavoro, come ministra del Lavoro e delle politiche sociali avrà sul proprio tavolo numerosi dossier di aziende automotive messe in difficoltà dalla situazione attuale di mercato e dalla transizione all’elettrico; Gilberto Pichetto Fratin, viceministro dello Sviluppo economico nel governo Draghi, raccoglie l’eredità di Cingolani in un ministero che non si chiama più della Transizione ecologica, ma dell’Ambiente e, significativamente, della Sicurezza energetica; a Raffele Fitto, già presidente della Regione Puglia, nelle vesti di ministro per gli Affari europei e le politiche di coesione si dovrà occupare anche dell’applicazione del Pnrr, molti aspetti del quale – com’è noto – riguardano la mobilità, dalle strade allo sviluppo della rete di ricarica per i veicoli elettrici.

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