Jean-Philippe Imparato, Ceo di Alfa Romeo
Ma è un passato quasi imposto dopo le polemiche di quel nome tra il Governo e Stellantis che, quella macchina, la metterà in produzione in Polonia. L’amministratore delegato Jean-Philippe Imparato spiega che “pur ritenendo che il nome Milano rispetti tutte le prescrizioni di legge, e in considerazione del fatto che ci sono temi di stretta attualità più rilevanti del nome di una nuova auto, Alfa Romeo decide di cambiare il nome, nell’ottica di promuovere un clima di serenità e distensione”. Poi, conferma anche che a Cassino ci sarà la produzione della nuova Stelvio nel 2025 e della nuova Giulia nel 2026, mentre nulla è stato ancora deciso sui modelli del 2027.
Per quella decisione si dovrà vedere il piano industriale che sarà redatto “sulla base di considerazioni che riguardano competitività e clienti. Questo vale per tutte le vetture che faremo in Italia”.
Per imparato, che non ha sentito il ministro, “Il caso è chiuso. Non procediamo legalmente, abbiamo da lavorare. Il nome sarà cambiato su tutti i mercati dove l’auto sarà venduta. Per noi il senso non è fare polemica, ma fare business” ha spiegato il manager.
Però spiega anche che “che l’utilizzo del nome Milano, tra i favoriti del pubblico, era stato scelto per rendere tributo alla città dove tutto ebbe origine nel 1910. Non è la prima volta che Alfa Romeo chiede il parere del pubblico per scegliere il nome di una vettura. Successe già nel 1966 con la spider 1600: in quel caso il nome scelto dal pubblico era stato Duetto”. Il nuovo nome junior è un omaggio al passato. “Junior è una scelta del tutto naturale, fortemente legata alla storia del marchio e fin dall’inizio era tra i nostri preferiti e tra i preferiti del pubblico. Era al secondo posto dopo Milano. Decidiamo di cambiare, pur sapendo di non essere obbligati a farlo, perché vogliamo preservare le emozioni positive che i nostri prodotti generano da sempre ed evitare qualsiasi tipo di polemica”,