Alfa Romeo

Alfa Romeo, Imparato sfida la politica: pensi a salvare l'industria auto

alfa romeo, imparato sfida la politica: pensi a salvare l'industria auto

La decisione di Alfa Romeo di cambiare il nome del nuovo SUV Milano in Junior a seguito delle polemiche del mondo politico italiano, ha fatto molto discutere. Ricordiamo che il ministro Urso aveva dichiarato che un'auto chiamata Milano non può essere prodotta in Polonia. Scelta che addirittura andava a violare, secondo il ministro, la legge sull’Italian Sounding. La casa automobilistica ha quindi preso la clamorosa decisione di cambiare il nome della vettura a pochi giorni dal suo debutto ufficiale.

LA CONCORRENZA DELLA CINA

Poco dopo questi fatti, all'interno di un'intervista con Autocar, Jean-Philippe Imparato, CEO Alfa Romeo, ha raccontato che la decisione di cambiare il nome della Milano è stata presa nonostante il parere legale secondo cui il nome non violava la legge. La scelta è stata fatta per evitare di essere coinvolti in una disputa politica.

Quando mi hanno detto che era vietato dalla legge – non lo è – ho detto: Calmati: non sono qui per fare politica; Sono qui solo per realizzare un'Alfa Romeo sostenibile per il futuro.

Imparato ha poi ricordato che la scelta del nome Milano era nota da diverso tempo e che da diversi anni si sapeva che questo modello sarebbe stato prodotto in Polonia insieme ai B-SUV Jeep e Fiat. Del resto, per poter offrire una vettura di segmento B, Alfa Romeo non poteva fare altro che seguire questa strada. Non si poteva certo “inventare” una produzione locale.

Il numero uno della casa automobilistica ha anche osservato che quando Stellantis è stata costituita nel gennaio 2021, Alfa Romeo stava perdendo “centinaia di milioni di euro” ma adesso è in attivo. Inoltre, le eredi di Giulia e Stelvio saranno prodotte in Italia. L’Italia sarà l’unico Paese in Europa a produrre automobili sia sulla piattaforma SLTA Medium e sia sulla STLA Large.

alfa romeo, imparato sfida la politica: pensi a salvare l'industria auto

Nel corso dell'intervista, il numero uno di Alfa Romeo ha esortato i politici europei a concentrarsi sulla protezione dei posti di lavoro nell’industria automobilistica, piuttosto che sui nomi delle auto. Il vero rischio, infatti, arriva dalla Cina e dalle case automobilistiche di questo Paese che importano i loro modelli in Europa.

Quando vedi che MG lancia un’auto che costa 16 mila euro in Spagna, sono sicuro che vanno in perdita, ma sono pieni di soldi. Quando vedi Tesla che taglia i prezzi di 10 mila euro o più, e riduce i margini in Europa dal 18% al 7, o 8%, e vedi alcuni dei nostri concorrenti tedeschi produrre in Cina al 40% in meno per salvarsi. Quando vedi cose del genere, devi essere irremovibile sul costo di produzione di un’auto.

Imparato aggiunge che in Europa 12 milioni di persone lavorano nell’industria automobilistica.

Ogni volta che un concorrente raggiunge l’1% della quota di mercato, c’è un punto interrogativo su una fabbrica; 10 punti di quota di mercato, 10 stabilimenti. Quindi posso cambiare il nome di Milano, ma un punto di quota di mercato significa una fabbrica. Questo è molto preoccupante, perché in questa fabbrica ci sono persone e fornitori. L’impatto potrebbe essere enorme.

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