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Alfa Romeo cambia nome nuovo modello in 'Junior' per favorire distensione con governo

alfa romeo cambia nome nuovo modello in 'junior' per favorire distensione con governo

Il marchio premium Alfa Romeo svela “Milano”, la sua prima auto completamente elettrica (Ev), durante un evento a Milano, Italia, 10 aprile 2024. REUTERS/Daniele Mascolo

(Elimina refuso nel secondo paragrafo)

MILANO (Reuters) – Alfa Romeo, marchio storico del gruppo Stellantis, ha deciso di cambiare il nome della sua nuova compatta sportiva da ‘Milano’ a ‘Junior’ per stemperare le critiche mosse dal governo italiano sulla presunta violazione della legge sull’Italian Sounding.

“Pur ritenendo che il nome Milano rispetti tutte le prescrizioni di legge, e in considerazione del fatto che ci sono temi di stretta attualità più rilevanti del nome di una nuova autovettura, Alfa Romeo decide di cambiare il nome da Milano a Junior, nell’ottica di promuovere un clima di serenità e distensione”, ha detto Alfa Romeo in una nota.

La scorsa settimana il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso aveva detto che Alfa Romeo non può produrre in Polonia un’auto chiamata ‘Milano’ in quanto contrario alla legge che vieta l’utilizzo di denominazioni che possano indurre in errore il consumatore relativamente alla provenienza geografica di un bene.

Nel corso di una conferenza stampa l’AD di Alfa Romeo, Philippe Imparato ha espresso il proprio disappunto sulla vicenda, aggiungendo di essere adesso pienamente concentrato sul lancio commerciale del nuovo modello.

“Per noi la questione è chiusa questa sera”, ha detto.

Imparato ha ricordato che la denominazione Milano era già stata svelata a dicembre, e che la decisione di produrre la nuova vettura in Polonia è stata resa pubblica da tempo.

“Il governo avrebbe potuto muovere queste critiche prima, non il giorno dopo il lancio”, ha detto l’AD aggiungendo di ritenere che la questione non avrà effetti a lungo termine sui rapporti tra la casa automobilistica franco-italiana e il governo.

“Abbiamo il sangue freddo”, ha detto.

(Giulio Piovaccari, in redazione Andrea Mandalà, editing Stefano Bernabei)

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