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Ministro Pichetto: per la decarbonizzazione servono i biocarburanti

ministro pichetto: per la decarbonizzazione servono i biocarburanti

Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin è tornato a parlare del tema della decarbonizzazione del settore dei trasporti durante un suo intervento al #ForumAutoMotive che si è svolto a Milano. Per il ministro, è necessario adottare una visione realistica dei cambiamenti in atto, senza nessuna fuga in avanti. Per questo, il ministro crede che la scadenza dello stop alle endotermiche del 2035 sarà modificata.

A livello di Commissione Ue c'è stata una presa di coscienza di quella che è la realtà. Con il vincolo dello stop al termico al 2035, c'è stata una fuga in avanti. Credo che la scadenza verrà modificata, il sentiment sta cambiando anche da parte delle case auto.

IL RUOLO DEI BIOCARBURANTI

Gilberto Pichetto Fratin tona a poi a sottolineare l'importanza dei biocarburanti nel processo di decarbonizzazione del settore dei trasporti.

Se l'obiettivo della Commissione è la decarbonizzazione, servono anche i biocarburanti.

Il ministro auspica che dopo le elezioni europee, la nuova Commissione Europea iscriva i biocarburanti nella “tassonomia” dell'Unione Europea (un sistema di classificazione che introduce i criteri per stabilire quali attività possano essere considerate “sostenibili”), andando al di là di aerei e navi.

Spero che la nuova Commissione Ue iscriva nella tassonomia europea i biocarburanti. L'Italia è un grande produttore di biocarburanti, che sono una delle gambe del Piano Mattei. Spero che l'eventuale impiego vada oltre gli aerei e le navi.

ministro pichetto: per la decarbonizzazione servono i biocarburanti

Durante il suo intervento, il ministro ha affrontato anche il tema degli incentivi. Secondo Gilberto Pichetto Fratin, tale meccanismo deve essere di breve periodo e non deve andare a singhiozzo. Il rischio è che gli incentivi vadano a creare uno squilibrio nel mercato.

Il meccanismo degli incentivi deve essere di breve periodo e non può andare avanti a singhiozzo. Bisogna trovare un equilibrio fiscale ed economico. Il rischio è che gli incentivi creino squilibrio nel mercato. Non possiamo arrivare alla situazione in cui le case auto chiedono incentivi per lanciare nuovi prodotti. Gli incentivi devono essere un sostegno alla domanda, non alla decarbonizzazione. Quando siamo intervenuti con gli incentivi per sostenere la domanda e quindi la produzione in una fase di debolezza del mercato, non è servito perché gli incentivi sono andati anche ad altre case auto.

Nessun accenno, comunque, all'entrata in vigore della nuova struttura dell'Ecobonus. E sull'auto elettrica, il ministro è molto chiaro. L'elettrico ha un grande futuro ed è l'alimentazione di punta per la decarbonizzazione.

Stimiamo che al 2030 in Italia circoleranno 5/6 milioni di auto elettriche, ma la diffusione sarà legata alla capacità di far fronte all'acquisto da parte del cittadino: il costo di un'auto elettrica oggi è pari a 5 annualità di salario.

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