Dal prossimo 15 aprile per i minipassaggi servirà il certificato di minivoltura: ecco tutto quello che c’è da sapere.
Il mondo delle auto usate, specialmente negli ultimi anni, sta conoscendo un periodo decisamente florido. La crisi dei microchip e i ritardi nell’approvvigionamento, infatti, hanno spinto – specialmente nell’ultimo periodo – diversi automobilisti a guardare alle auto di seconda mano per velocizzare i tempi di consegna dei veicoli.
Una situazione che ha portato ovviamente a un incremento degli scambi delle auto usate non solo tra privati, ma anche tra concessionari specializzati e cittadini. Adesso, proprio per regolare l’universo delle auto usate è in arrivo una novità. Dal 15 aprile per i minipassaggi non si utilizzerà più il Documento unico, introdotto il 4 maggio 2020, ma servirà un Certificato di minivoltura. Una novità voluta dal Governo per cercare di evitare il fenomeno delle intestazioni fittizie dei veicoli che purtroppo è in aumento.
Certificato di minivoltura, ecco la novità per le auto usate
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Una novità che riguarda soprattutto i passaggi a tariffe agevolate che lo Stato ammette quando una vettura viene acquistata da un commerciante. In questo caso il professionista non paga né Ipt né bollo versando metà degli emolumenti normali al Pra come previsto dal decreto Dini 446/1997. L’introduzione del certificato di minivoltura ha quindi come obiettivo quello di semplificare e ridurre le spese. Visto che solo nel 2023, sono state registrate 2,5 milioni di minivolture – in aumento del +13% rispetto all’anno precedente – , con un costo per la modulistica pari a circa 400 mila euro.
Dal punto di vista giuridico, la minivoltura è utile al commerciante proprietario dell’auto che possiede una merce, e non un bene strumentale. Questo, infatti, può utilizzare l’auto solo con la targa prova e con le sole finalità di vendita, senza poter circolare su strada liberamente. Inoltre non potrà dare la vettura a noleggio a breve termine o a lungo termine incassando una tariffa dal cliente evitando così la possibilità di una truffa.
L’intestazione fittizia della proprietà di un’auto non consente di risalire all’identità del vero proprietario che può dunque usare il veicolo anche per fini criminosi rimanendo praticamente invisibile. Adesso, però, con il certificato di minivoltura, questo fenomeno potrebbe ridursi proteggendo gli automobilisti da possibili inganni.
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