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Video | Lotus 91: l'ultimo gioiello del team con Chapman al timone

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Cover Historic Minardi Day

Tra i box dell’Autodromo Internazione di Enzo e Dino Ferrari ad Imola, in occasione della settima edizione dell’Historic Minardi Day, ci siamo imbattuti nella Lotus 91. Un gioiello dalla livrea inconfondibile, dominata dall’oro e dal nero, che nella stagione di Formula 1 del 1982 coglie un’unica vittoria entrata nella leggenda.

Dopo stagioni caratterizzate da scarsi risultati, Colin Chapman, patron della Lotus, decide di tornare a disegnare una monoposto più convenzionale, in parte ispirata alla Williams FW07 – vincitrice del mondiale del 1980 con Alan Jones – e alla Lotus 88, con la quale si voleva massimizzare la deportanza creata dall’effetto suolo nel 1981.

Sostituta della 87B, la Lotus 91 era spinta dal motore V8 firmato Ford Cosworth e dotata di un telaio monoscocca in fibra di carbonio e kevlar. La vera rivoluzione di questa vettura, però, stava nel sistema delle sospensioni: la 91 fu la prima monoposto di Formula 1 con sospensioni attive, con un sistema che permetteva il controllo del comportamento delle stesse durante la marcia.

Pur non disponendo di un motore turbo potente quanto quello dei principali avversari, il team cercò di sviluppare al meglio la macchina per la stagione 1982. In quest’annata particolare, segnata da svariati e tragici eventi, la Lotus era spesso costretta a partire dalle posizioni di rincalzo a causa delle prestazioni deludenti in qualifica.

In gara, invece, la monoposto si comportava diversamente, tanto che permise ai suoi piloti di condurre la squadra al quinto posto finale nella classifica dei Costruttori. L’unica vittoria, l’ultima per il team di Chapman, arrivò in Austria.

All’Osterreichring, Elio De Angelis, è autore di una vera e propria impresa. Il pilota romano, alla sua quarta stagione nella massima serie, r

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