Lotus

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Qual è la Lotus "più Lotus" della storia?

In vendita per ben 25 anni con tre generazioni di modello, la Lotus Elise è rimasta un punto di riferimento per tutta la sua vita, portabandiera dell’analogico in un mondo digitale. Guidarla significava non preoccuparsi di banalità come la comodità o un posto dove riporre le cose. È stata un’esperienza fondamentale, una risposta a tutti coloro che dicono sempre che le cose non vanno più bene come una volta.

In onore della nipotina

La Elise prende il nome da Elisa Artioli, nipote dell’allora presidente Romano Artioli. Era un imprenditore italiano con un buon capitale a disposizione, ciò di cui Lotus aveva bisogno. Salvò sia l’azienda britannica che una Bugatti in difficoltà all’inizio degli anni Novanta, prima che altre società (rispettivamente Proton e Volkswagen) si presentassero per portare avanti il discorso. Questa vettura probabilmente non sarebbe stata realizzata sotto la guida del precedente proprietario General Motors. La Lotus di Artioli aveva un modo tutto suo di fare le cose. Il design è firmato da Julian Thomson, poi passato al Gruppo Volkswagen e quindi impegnatosi a creare l’era moderna delle Jaguar, prima di dimettersi nel 2021. Recentemente Thomson ha rivisitato il design della sua Elise S1 per mostrare la nuova tecnologia di una start-up di batterie. Un po’ come se Joni Mitchell facesse un remix dance di Both Sides Now.

Lotus Elise

In perfetto peso forma

Il peso a vuoto della Lotus Elise di lancio era di 725 kg (Rolls-Royce produce sedili più pesanti). Ciò significava che, nonostante ricevesse solo 120 CV dal suo vecchio motore Rover Serie K da 1,8 litri, poteva comunque raggiungere i 96 km all’ora da ferma in 5,8 secondi. La potenza non era il suo punto di forza, ma sulla terza serie si è passati a un Toyota 4 cilindri sovralimentato, sempre con la stessa cilindrata di 1,8 litri, ma portato a erogare anche fin quasi 250 CV. Il peso nel frattempo aveva superato i 900 kg, ma l’auto era ancora in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in 4,3 secondi. Tuttavia, era diventata anche più dura e feroce e aveva perso un po’ della fluidità e della delicatezza dell’originale.

Pensionata dalla “modernità”

Nel 1996 l’Elise costava l’equivalente di 36.000 sterline odierne (poco più di 41.000 euro). C’è molto poco sul mercato con cui sia possibile divertirsi allo stesso modo a qualsiasi prezzo, figuriamoci a un prezzo così relativamente basso. L’Elise era però fuori dal tempo: basso impatto, leggerezza e bassa produzione sono cose da tempo fuori moda. La sua natura era incompatibile con batterie e complessità, così alla fine ha dovuto lasciare il posto a qualcosa di più grande, più confortevole e senza tubo di scarico.

Lotus Elise interno

La prima e l’ultima

Era seduta all’interno dell’auto quando è stata presentata per la prima volta al Motor Show di Francoforte, quindi era giusto che l’ultima Elise uscita dalla linea di produzione nel 2022 fosse consegnata all’ormai 27enne Elisa Artioli, da cui prende il nome l’auto. La Sport 240 Special Edition dorata si adatta perfettamente alla S1 Elise argento che Artioli guida da circa otto anni. È ancora giovane, ma la macchina no. Nonostante la sua età, però, l’Elise getta ancora un’ombra pesante sul Norfolk a cui non può sfuggire anche se la Casa sposta la produzione nel centro della Cina.

L’Elise è il punto di riferimento della Lotus e potrebbe non essere mai battuto.

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