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Toyota crede ancora nei motori diesel

E rimarranno ancora per tanto tempo, magari con un piccolo aiuto da sistemi mild hybrid

toyota crede ancora nei motori diesel

Giusto qualche giorno fa abbiamo provato la nuova Toyota Land Cruiser, fuoristrada vero (il telaio è a longheroni) né elettrico né elettrificato. Sotto il cofano un motore diesel. Come una volta. Potrebbe sembrare un controsenso per la Casa che ha di fatto inventato i motori full hybrid e che ancora oggi crede fortissimamente nell’unione tra benzina ed elettrico, procedendo con calma verso la mobilità a batteria.

Non è così, come confermato anche da Sean Hanley – a capo del reparto marketing e vendite della filiale australiana di Toyota – nel corso di un’intervista rilasciata al magazine Drive “Il diesel, nonostante quello che si dice, non è morto. C’è ancora un po’ di tempo”.

Vero, ma non per tutti

Secondo Hanley il diesel rimane un carburante credibile e possibile, specialmente nel caso di modelli più pesanti come pick-up e SUV di grandi dimensioni. Land Cruiser (che però SUV non è, è un vero fuoristrada) anche se l’elettrificazione per loro è solo questione di tempo. Leggera, discreta, ma ci sarà.

Un primo esempio è rappresentato dall’Hilux, mosso dallo stesso 2.8 del Land Cruiser ma arricchito da un modulo mild hybrid. Novità figlia dei nostri tempi, per abbattere consumi ed emissioni ed essere ancora commercializzabile in buona parte dei mercati.

Il problema dei motori diesel infatti sta nelle sempre più stringenti norme introdotte in numerosi paesi. Basta prendere l’Unione Europea, dove le auto diesel sono in costante calo e nel 2023 hanno rappresentato il 13,6% delle immatricolazioni, superati dalle elettriche con il 14,6 del mercato.

Perdono ma rimangono e rimarranno, magari grazie alla ricerca. Hanley infatti non ha escluso che gli attuali motori diesel possano funzionare anche con carburanti sintetici.

Quella di Toyota sembra diventare quindi una missione: salvare i motori termici, cambiando carburante. La Casa giapponese sta già investendo in ricerca e sviluppo per utilizzare l’idrogeno come combustibile per classico motori a combustione, con muletti da corsa basati su GR Yaris e GR Corolla.

Rimane però il problema del breve termine: in Europa il diesel soffre sempre più e con il 2035 all’orizzonte il Vecchio Continente potrebbe non rientrare più nella strategia a gasolio di Toyota, rivolta in special modo a mercati emergenti o con regole meno stringenti.

E l’elettrico? Nell’intervista Hanley non si è soffermato su powertrain a batteria, ma ben conosciamo il pensiero di Akio Toyoda, presidente di Toyota, da sempre dubbioso e convinto che l’elettrico non rappresenterà più del 30% delle auto circolanti. Ecco perché la Casa continuerà a sviluppare motori termici.

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