La Toyota Yaris WRC nel Safari Rally in Kenia
Il podio virtuale è invece completato dal francese Adrien Fourmaux con la Ford Puma ibrida della britannica M-Sport e sta confermando che la terza piazza in Svezia non è stata frutto del caso. Ma con il nuovo sistema di assegnazione dei punti è necessario arrivare in fondo, cosa che sullo sterrato africano non è così scontata. Fourmaux ha peraltro un ritardo di un minuto e 4 secondi dal Katsuta, anche se è probabile che preferisca concentrarsi sul vantaggio di oltre 140 secondi che ha su Evans.
Il quinto, che è Thierry Neuville con la Hyundai i20 N, viaggia a quasi 12 minuti dalla vetta. Il belga ha collezionato tutta una serie di problemi, anche meccanici, che lo hanno costretto ripetutamente a fermarsi. Finora è sempre riuscito a ripartire: facendo attenzione alla classifica iridata anche i punti di questo piazzamento sono importanti. Gus Greensmith è sesto e primo del Wrc2 con la Skoda Fabia a meno di 3 minuti e 15 secondi da Neuville e guida un “convoglio” di tre piloti della stessa classe con la stessa vettura: Oliver Solberg (che gli rende 1:55) e Kajetan Kajetanowicz (4:18.7 dallo svedese).
Resiste nella Top il 60enne greco Jourdan Serderdis (Ford Puma): è nono a quasi 22 minuti da Rovanperä e si sta concedendo il lusso di tenersi alle spalle un campione del mondo, l’estone della Hyundai Ott Tänak. La sua posizione è peraltro fortemente a rischio, perché il baltico lo tallona a soli 1,7”. Esapekka Lappi, con la terza vettura del costruttore coreano, è 14° a 20 minuti dalla Top 10. Il dominio di Toyota non è solo nella classifica – tre auto fra le prime quattro – ma anche nei numeri: su 13 stage disputati finora ne ha vinti 10.