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Re Carlo III e le sue Aston Martin: da quella con il pulsante di espulsione a quella con la zuccheriera

Re Carlo e l’Aston ecologicaCharles Philip Arthur George, l’appassionato di ecologia e architettura, è diventato ufficialmente Re Carlo III. Da oggi tutti i riflettori saranno puntati su di lui e alcune delle sue scelte, anche in campo automobilistico, non verranno più etichettate solamente come stranezze. A partire dall’Aston Martin alimentata con una miscela di bioetanolo.Regalo di mammaPoco meno di due anni fa, infatti, l’allora Principe di Galles dichiarò di aver provveduto a convertire il motore della sua adorata Aston Martin DB6 Volante, (regalo di compleanno per i suoi 21 anni da parte dei suoi genitori, la Regina Elisabetta e il Principe Filippo) e da lui conservata amorevolmente negli anni), spinto da un dovere morale nei confronti dell’ambiente e cercando di trovare la soluzione più coerente con i propri principi, senza snaturare la meccanica di questa splendida spider. Installare un motore elettrico e le relative batterie rimuovendo il potente 6 cilindri in linea da 282 CV era quindi fuori discussione.Alimentata a vino e formaggioEcco allora che, forte della sua esperienza in tema di fattorie organiche, prodotti biologici ed energie alternative, aveva pensato di produrre un combustibile ecologico, ovvero un bioetanolo, realizzato secondo le sue stesse parole con «vino bianco inglese in eccedenza e siero di latte dalla lavorazione del formaggio». Mentre l’iniziativa otteneva alcuni timidi consensi, la maggior parte degli esperti sottolineava come l’approccio fosse difficilmente replicabile su larga scala e che quindi poteva essere considerato alla stregua di un esperimento casalingo.I difetti del bioetanoloSe, per rispetto nei confronti di un membro della Casa Realemolti avevano trattenuto sorrisetti, figure più istituzionali tra gli attivisti ambientali si erano spinti a sottolineare che tale soluzione avrebbe portato danni significativi e non doveva essere considerata come valida per decarbonizzare i veicoli perché i biocarburanti provocano deforestazione e cambiamenti di destinazione d’uso del suolo che non farebbero altro che peggiorare la crisi climatica.Papà mi presti la macchina?A onor del vero l’Aston Martin di Carlo è alimentata da una miscela dove il bioetanolo è l’85% mentre il rimanente 15% è benzina senza piombo, quindi difficilmente difendibile di fronte agli attacchi dei sostenitori delle auto elettriche a emissioni zero. Questo però non ha spaventato il figlio William che, in occasione del suo matrimonio con Kate Middleton aveva chiesto in prestito l’auto a papà, sfilando davanti agli inglesi in barba alla miscela di vino e formaggio presente nel serbatoio.Una Jaguar elettrica per HarryL’altro figlio Harry invece, libero da questioni ereditarie e fedele al suo spirito ribelle aveva optato per una scelta più radicale, sotto forma di una Jaguar E convertita alla trazione elettrica direttamente dalla Casa madre e, non ci è dato sapere se per omaggio alla moglie Meghan di nazionalità statunitense o per puro caso, basata su un esemplare del 1968 con guida a sinistra destinato al mercato nordamericano. In questo caso il pastoso 6 cilindri in linea era stato sradicato per ospitare un motore elettrico da 220 kW e una batteria da 40 kWh per un’autonomia di 270 Km.Come 007Ma torniamo all’amata DB6: non tutti sanno che, con uno squisito senso dell’humour e una evidente passione per le citazioni cinematografiche, Carlo ha voluto dotarla di un finto pulsante di espulsione che campeggia, con il suo rosso brillante, in mezzo al cruscotto. È invece abbastanza noto che per imparare a domare la potenza dell’Aston dopo che il giovane Carlo aveva fatto le prime esperienze di guida con una Mg C GT, la premurosa sovrana avesse assoldato nientemeno che il campione di Formula 1 Graham Hill.La V8 troppo appariscenteLa storia d’amore di Carlo con le Aston Martin sembrerebbe essere altrettanto longeva di quella con Camilla se pensiamo che verso la fine degli anni ‘80 entrò in possesso (anche questa volta grazie a un regalo, questa volta dell’Emiro del Bahrain) di una V8 Vantage Volante che però trovava troppo appariscente e sulla quale fece eliminare spoiler e minigonne, installare un cambio manuale e riverniciare la carrozzeria di verde Balmoral, rendendola pressoché identica a quella guidata da James Bond in 007 – Zona Pericolo.Zollette di zucchero per i cavalliSiccome non c’è due senza tre, nel 1994 anche una Virage Volante entra, questa volta con un leasing di 15 anni, nel suo garage e, ancora una volta, Carlo si dimostra un fine intenditore di “customizzazioni”: fa aumentare la cilindrata del V8 da 5.2 a 6.3 litri, aggiunge una ricetrasmittente della polizia ed un vasetto di pelle per conservare le zollette di zucchero per i suoi prediletti cavalli da polo. I suoi nuovi doveri di sovrano probabilmente lo costringeranno a stare seduto sul sedile posteriore di Bentley o Rolls Royce ma è probabile che, in occasione di un soggiorno a Balmoral, il pensiero tornerà con malinconia alle Land Rover guidate con un foulard annodato in testa dalla Regina Elisabetta, sua madre.

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