L’Aston Martin ha convinto Fernando Alonso a restare, ma la prospettiva non è tanto che arrivi la Honda nel 2026 per avviare un progetto vincente, visto che le ambizioni di Lawrence Stroll spingono a cercare il primo successo dopo i ripetuti podi dello scorso anno.
L’operazione sembra alquanto complicata perché la distanza della AMR24 dalla Red Bull è ancora importante, ma nel team di Silverstone sono convinti di aver varato un buon piano di sviluppo, molto diverso dal 2023, quando era basato su pochi pacchetti molto consistenti. L’idea è di crescere un po’ alla volta nella consapevolezza di disporre di una macchina buona come punto di partenza.
La prima novità consistente si era vista in Canada, con soluzioni che avevano portato la squadra fuori strada, perdendo quel clamoroso secondo-terzo posto nel Costruttori costruito nelle prime gare, mentre in questo campionato abbiamo registrato l’arrivo di un aggiornamento consistente già a Suzuka, in occasione della quarta gara.
Foto di: Giorgio Piola
Dan Fallows e Luca Furbatto hanno lavorato sodo per cercare il bilanciamento della “verdona”: vettura più prestazionale nel giro secco che negli stint di gara. L’Aston Martin attualmente è quinta nel mondiale Costruttori, ad un solo punto dalla Mercedes. Alonso è sempre stato redditizio portando la AMR24 nella top ten, mentre Lance Stroll, alterna prestazioni vicine allo spagnolo, a gare senza risultato utile (in Arabia Saudita si era ritirato dopo un incidente).
In Giappone la squadra di Silverstone ha portato novità consistenti che sono state affidate a Lance Stroll perché c’era solo un pacchetto disponibile, in attesa che arrivasse a Suzuka anche il secondo per Alonso. Il canadese non ha trovato subito un buon feeling con le modifiche e non ha giocato a suo favore il fatto che nel secondo turno di prove libere la pioggerellina abbia impedito di lavorare per trovare una buona messa a punto.
Aston Martin AMR24: ecco la pancia sciancrata e il nuovo fondo di Suzuka
L’ala posteriore di Alonso in gara a Suzuka era meno carica di quella di Stroll
Foto di: Aston Martin Racing
Ma come è cambiata l’Aston Martin? Oltre a disporre di due differenti configurazioni di ala posteriore, le primizie hanno riguardato il fondo e il ridisegno delle fiancate. La AMR24 è una delle vetture con un’aerodinamica molto spinta nelle scelte: prima della Red Bull a Silverstone hanno puntato sulla riduzione della sezione della bocca dei radiatori, con un vassoio che si incurva in alto, scegliendo di pescare l’aria del raffreddamento dalla parte superiore.
Guardando la pancia che ha debuttato in Giappone, si è avuta la chiara intenzione di riprendere alcuni concetti che Adrian Newey aveva introdotto nella RB19 dominante l’anno scorso. In Aston Martin, infatti, hanno sciancrato il bordo esterno della pancia poco dietro le bocche dei radiatori, con il chiaro intento di muovere del flusso verso il fondo. Nel cambio di filosofia si registra anche come la parete esterna della fiancata riduca il Grand Canyon che era una caratteristica di questa monoposto per ridurre la resistenza all’avanzamento.
Nella parete verticale del bazooka è comparso un piccolo sfogo d’aria utile a smaltire il calore dei radiatori, mentre il fondo è totalmente di nuovo disegno: i deviatori di flusso che definiscono i quattro tunnel sono rivisti, così come gli sfoghi dei primi due sul bordo d’uscita laterale del marciapiede. Nuova è anche l’ala laterale che si raccorda meglio al resto del fondo visto che è sparito lo slot che era stato aperto davanti alle ruote posteriori.
Aston Martin AMR24: il micro deviatore di flusso alla sospensione anteriore
Confermato il micro deviatore di flusso che dal braccio posteriore della sospensione anteriore sposta in alto l’aria in un punto dove in galleria del vento si sono osservate delle perdite.
Come si è visto l’Aston Martin ha un po’ cambiato orientamento aerodinamico: la vettura di Suzuka non ha espresso l’effettivo valore delle modifiche viste in galleria del vento, ma Fallows conta di poter sfruttare il pacchetto a Shangahi e Miami, mentre le altre squadre rivali (Ferrari e Mercedes) hanno programmato di sfornare degli aggiornamenti da Imola. Giocare d’anticipo, come ha già fatto anche la Red Bull, può essere un’arma vincente nella delicata partita degli sviluppi…
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