Con Astra Electric, Opel compie un altro passo verso la totale elettrificazione della gamma, la “greenovation” fissata per il 2028, mentre dovrebbe compiersi entro l’anno prossimo l’obiettivo di avere una versione a batterie per ogni modello a listino. Un percorso frutto di una programmazione precisa, che ha portato la Casa di Rüsselsheim a essere ai vertici europei come produttore di veicoli elettrici commerciali già dallo scorso anno. Seguendo la chiara indicazione di Carlo Tavares, ceo di Stlellantis, il gruppo cui Opel appartiene, di mantenere quell’impronta culturale tedesca che caratterizza da sempre il marchio, guidati dall’ad Florian Huettl gli ingegneri e i designer hanno realizzato un’auto dalle linee moderne ed essenziali, prodotta con materiali di alto livello.
Tedesco contemporaneo. La carrozzeria è tesa e muscolosa, resa ancora più personale dalla colorazione bicolore, con tetto e specchi neri, e dal frontale caratterizzato dall’estremizzazione stilistica dell’Opel Vizor, che prevede l’integrazione di calandra e fari adattivi Intellilux con 168 elementi a Led. Inappuntabili le caratteristiche tecniche. Come il peso, che con 1679 kg – un centinaio al di sotto di molte dirette competitor – equivale a quello della versione ibrida, anche grazie a dettagli come l’adozione del portellone posteriore in plastica, o i consumi, che si attestano sui 14,8 kWh per 100 km, con un’autonomia Wltp di 418 km. Per ricaricare la batteria agli ioni di litio che la equipaggia, alla nuova Astra serve circa mezz’ora se utilizza una colonnina rapida da 100 kW DC, mentre si sfiorano le sei ore per ottenere lo stesso risultato con il caricatore trifase da 11 kW in dotazione. Il motore sviluppa 156 CV, e vanta una coppia di 270 Nm che fa compiere all’Astra Electric il balzo da ferma a 100 km/h in 9,2 secondi, spingendola fino a 170 km/h di velocità massima.
Viaggio ovattato. Quello che colpisce subito al volante della berlina, è il confort di marcia, che si traduce nell’eccezionale silenziosità che avvolge l’abitacolo appena si chiudono le porte. Merito della particolare attenzione dedicata alle superfici vetrate, ma anche alla qualità dei materiali utilizzati per pannellature e sedili, con quello del guidatore che, per forma e sostegno (anche laterale), ha ricevuto la prestigiosa certificazione Agr. L’effetto generale è il frutto di una filosofia che in Opel chiamano “detox” e che privilegia facilità di accesso e di orientamento in spazi ampi, come quelli dedicati in Astra a sedili posteriori e bagagliaio (da 352 a 1268 litri), ma anche ordinati ed essenziali, dove trovarsi subito a proprio agio.
Interni essenziali. A partire dal design minimalista e moderno della plancia, che si esalta con l’utilizzo di una coppia di grandi display widescreen da 10” affiancati, uno all’altezza del volante e l’altro sopra il tunnel centrale, leggermente ruotato verso il posto guida. Attraverso di essi, è possibile controllare tutte le funzioni dell’auto, anche utilizzando più istintivi tasti e comandi analogici. Comprese le tre modalità Normal, Eco e Sport, tra le quali scegliere il proprio stile di guida, ben assistiti da un pacchetto di sistemi piuttosto completo, compresa l’efficiente Intelli-Vision, videocamera con visuale a 360 gradi. A proposito di guida, l’Astra Electric si dimostra molto stabile e agile anche in veloci cambi di direzione grazie all’aumento della rigidità torsionale dovuto al posizionamento delle batterie sotto il pianale. Risultato: assetto neutro e precisione di sterzo inaspettati. Della Opel Astra Electric è prevista anche una versione wagon, la Sport Tourer, in arrivo entro la fine dell’anno. In attesa del prezzo riservato al mercato italiano, in Germania si acquista con un anticipo di 7000 euro e una rata mensile di 399.
