La famiglia M-Tec o S-Tec era concepita per le piccole vetture giapponesi e coreane. Alla base aveva il tre cilindri "800" della Matiz
La Daewoo Matiz è ricordata come una delle presenze più originali e apprezzate sul mercato delle city car a cavallo tra gli Anni ’90 e i 2000. Di caratteristiche originali ne aveva in effetti parecchie, dalla linea (opera di Giugiaro che l’aveva pensata per Fiat) allo spazio interno.
S-Tec o M-Tec
Il primo motore di questa serie, che cambia sigla a seconda del brand, è appunto il tre cilindri con albero a camme singolo da 796 cc che deriva da un’unità montata sulla Suzuki Alto. Alesaggio e corsa misurano rispettivamente 68,5 x 72 mm, la compressione è di circa 9:1 e la potenza di una cinquantina di CV a 6.000 giri con coppia di circa 72 Nm.
Nel 2002 arriva la prima evoluzione, di gamma con l’unità da un litro (995 cc) che ha un cilindro in più: l’alesaggio resta invariato, la corsa scende a 67 mm, il rapporto di compressione passa 9,3:1, le valvole sono sempre due per cilindro con albero singolo ma arriva la valvola EGR per controllare le emissioni.
Daewoo Matiz, il motore 800
La potenza cresce fino a 66 CV e la coppia a 91 Nm, un salto per la piccola coreana che qualche anno dopo sui mercati europei, prenderà il marchio Chevrolet. Poco prima, nel 2004, i sistemi di aspirazione e scarico, gli alberi a camme e i cuscinetti di entrambi i motori sono aggiornati e migliorati, pur senza cambiamenti nelle prestazioni.
Daewoo Matiz 2004
Un 1.2 per la Kalos
Se per la Matiz la prima serie non riserva altro (la sua erede, la Spark, avrà invece motori S-Tec di nuova generazione), la famiglia riserva ancora una novità al listino: una terza unità da 1,2 litri, con corsa dei cilindri portata a 78 mm per 72 CV e 104 Nm di coppia, va a equipaggiare l’utilitaria Daewoo Kalos, anch’essa poi rimarchiata Chevrolet.