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SUZUKI MOTOR FEST 2024: una giornata di Moto, Auto, Divertimento e Campioni del Mondo [PROVA 8R CUP]

Una giornata all’insegna dell’amore verso il marchio di Hamamatsu che è uno dei pochi brand che può vantare di includere nel suo pacchetto i 3 emblemi della sportività (Auto, Moto e Marine).

Suzuki incarna lo spirito adrenalinico che ha da sempre contraddistinto il mondo delle corse, dall’auto, alle moto ai motori fuoribordo. Il suo nome ha scalato le classifiche in diverse discipline. Se pensiamo che prima del ritiro di Suzuki nella Classe Regina, il pilota Joan Mir si è aggiudicato il titolo di Campione del Mondo di MotoGP in sella alla Suzuki GSX-RR con 171 punti, ben distanti dal secondo in classifica. Tanti e tanti altri sono stati i grandi successi del marchio giapponese e restando sempre in tema moto, nell’occasione abbiamo visto ospiti d’eccezione tra cui i 3 Campioni del Mondo, definiti come le 3 “follie” di Suzuki dallo stesso Massimo Nalli, Presidente di Suzuki Motor Italia, che ha descritto Kevin Schwantz come un “folle” col punto esclamativo, Marco Lucchinelli come un folle “fuori” e Franco Uncini, un folle dentro!

suzuki motor fest 2024: una giornata di moto, auto, divertimento e campioni del mondo [prova 8r cup]

Già sul palco si capisce l’aria di festa e divertimento che tutto il gruppo vuole trasmettere agli appassionati intervenuti in questa giornata di festa. Non solo, sotto la direzione di Marco Quaglino Sales Manager di Suzuki Motor Italia si sono tolti i veli alla nuova Suzuki 8R Cup prototipo, realizzata sulla base della 8R ma arricchita da un interessante Kit Racing. Tra le caratteristiche principali troviamo il paracatena, tappo serbatoio racing, protezione leva freno, pulsantiera racing, semimanubri sportivi, carene in vetroresina, idraulica Öhlins, tubi freno a treccia, kit paracarter, pedane regolabili, luce post pioggia, Scarico Akrapovič e Mono Öhlins.

suzuki motor fest 2024: una giornata di moto, auto, divertimento e campioni del mondo [prova 8r cup]

Prima di cimentarci nella prova della bicilindrica, approfittiamo per goderci il paddock e l’aria di festa della prima edizione del Suzuki Motor Fest accompagnati dalla grinta sul palco di Radio Bruno. Tra i vari stand, molto bella è la proposta degli amici di “Due Tempi Bei Tempi” che hanno esposto oltre 50 repliche delle moto Campioni del Mondo. Poi abbiamo visto l’esposizione della V-Strom 800DE di Mirco Bettini, vincitore in Marocco del Lamas Rally. Inoltre, abbiamo toccato con mano il concept Suzuki Misano, realizzato in collaborazione con Suzuki e gli studenti del Master in Transportation Design di IED Torino.

Grande fermento per la parata in pista che ha visto i 3 Campioni del Mondo capitanare oltre 550 moto Suzuki e 110 Swift Sport. Il divertimento tra i cordoli è stato assicurato anche a chi non è potuto scendere in pista ma si è divertito nell’area games con il simulatore della GSX-8R. Di aree a tema e percorsi adrenalinici si è perso il conto e citiamo giusto per rendere l’idea l’emozionante percorso “fuoristrada” a bordo della Suzuki Jimny, e le prove tra i birilli a bordi della Swift Sport in modalità skid car. Possiamo concludere il tutto confermando che è stato davvero un successo, calcolando che siamo all’interno di un circuito e nel catalogo di Suzuki da troppo tempo si avverte l’assenza di sua regina GSX-R. In totale oltre 2.350 persone hanno riempito il paddock di Misano, intrattenendosi nelle varie attività fino ad entrare con i propri mezzi nei turni in pista dedicati e tra auto e moto le prove hanno superato le 750 unità.

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PROVA IN PISTA DELLA SUZUKI 8R CUP PROTOTIPO

Tolti i veli, finalmente possiamo ammirare da vicino il kit racing che rende la Suzuki 8R Cup in versione prototipo la nuova arma bicilindrica da guidare in pista. Sotto il profilo del motore nulla è cambiato, pur avendo uno scarico completo Akrapovič studiato appositamente, non si è dovuti intervenire sulla mappatura che automaticamente riesce ad adattarsi entro determinati limiti. Quindi il motore bicilindrico è il frontemarcia da 776 cc, 4 valvole per cilindro da 83 cv a 8.500 giri/min con una coppia massima di 78Nm a 6.800 giri/min.

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Arriva il nostro turno, si accendono i motori e siamo pronti a scattare al semaforo verde della pitlane. Già vediamo sfrecciare gli amatori/professionisti che stanno terminando il primo giro, pronti a fiondarsi in curva. Visiera chiusa e ci buttiamo nella mischia.

Prime curve per prendere le misure, la pista di Misano è un po’ che non la frequentiamo ma il suo fascino è intramontabile così come al tramonto che si taglia quanto più possibile la curva per fiondarsi dentro tutto di un fiato. Non possiamo ancora crederci ma stiamo tornando a danzare tra i cordoli, ma man mano che aumentiamo il ritmo però notiamo che più che un ballo, sembra essere un incontro di pugilato. Il prototipo 8R Cup sembra non assecondarci, in curva tende ad allargare. Il tiro del motore è buono, fa molta scuola, bisogna far scorrere la moto e sfruttare tutte le marce con cambi rapidi senza andare in zona rossa ma non siamo ancora a nostro agio nel chiudere ogni curva. Tra noi giornalisti c’è troppa differenza fisica e trovare un setup unico non è facile, ad ogni modo cerchiamo di completare tutto il turno ma, stranamente il nostro sorriso si è quasi incupito.

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Usciamo fuori, ci togliamo il casco e riflettiamo guardando la moto. Un mea culpa ci può stare la moto è da capire, ed è un po’ che non utilizziamo il cronometro in pista ma dobbiamo affrontare diversamente il prossimo turno, cercando di essere più morbidi e meno taglienti. Il motore deve pompare e non deve subire degli stop and go continui.

Prima del secondo turno confidiamo le nostre perplessità ai meccanici di Suzuki e cerchiamo di dare quante più indicazioni possibili. Per la mia altezza e peso il mono lavora bene e l’anteriore che non ci convince. Stiamo guidando senza elettronica o, meglio, è tutto a zero sia Traction Control che ABS. Gli 84 cavalli del pompone di Hamamatsu, sono più che gestibili devono solo essere liberati. Mentre siamo dal l’altro lato del box a concentrarci, il Team dei meccanici inizia a lavorare e prima di ripartire ci ricorda che abbiamo la moto col cambio rovesciato ma non ci dice precisamente che modifiche abbiano apportato.

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Alquanto dubbiosi partiamo dando del Lei alla Moto… ma man mano entriamo in confidenza e non vediamo più le moto che ci sorpassano ma iniziamo a mantenere il ritmo. Puntiamo alla “Lepre” da corsa che ci precede. Prima “S” dopo il rettilineo dei BOX, iniziamo a grattare gli slider degli stivali sembra che di avere più fiducia nel piegare. Alla Rio 1 e Rio 2 non siamo ancora veloci ma nel cambio direzione verso il secondo rettilineo approfittiamo del cambio rovesciato per un cambio fulmineo, si accorcia la rapportatura e siamo fiondati verso la Quercia.

Siamo vicini alla Lepre, manteniamo una distanza di sicurezza non siamo ancora in forma, ma siamo in scia nel curvone e approfittiamo per uscire dal tunnel aerodinamico per un sorpasso quasi sul cordolo, la Lepre ormai è nel mirino. Siamo davanti fino alla staccata del carro, la lepre stacca più forte. Decisamente il reparto freni è ottimo, e se non ben dosata la leva del freno si rischia di frenare troppo. L’impianto frenante è anche modulabile e consente di pinzare fino al punto di corda. Stiamo perdendo metri, la Lepre ad ogni staccata recupera decimi, ci manca ancora qualcosa per tornare ai fausti tempi ma come ci riavviciniamo, la bandiera a scacchi interrompe il nostro ballo e come Cenerentola anche per noi è giunta la mezzanotte. Il turno finisce e cos’ì finisce anche la prova della nuova Suzuki 8RCup.

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Torniamo ai box alquanto divertiti e chiediamo cosa sia cambiato. Come nota tecnica ci informano che rispetto al primo turno, è stato sprecaricato l’anteriore di due giri, tolto un giro di compressione, dando la possibilità alla moto di affondare di più. Le gomme che stiamo utilizzando sono delle Dunlop SportMax GP Racer D212 in mescola M con pressioni di 1.6 al posteriore e 2.4 all’anteriore. Bene, con pochi accorgimenti la moto gira e gira anche bene. Contestualizzando la sua cilindrata e potenza, ha tutte le carte in regola per immaginare un suo Trofeo che a suon di bagarre porterà in pista gli appassionati del Sol Levante.

In conclusione, la Suzuki 8R Cup ha molto potenziale. Va ancora cucita, specie su misura sul pilota ma trovare un compromesso di setup è una via raggiungibile. La centralina non ha subito degli upgrade su delle mappature più specifiche. Il pacchetto c’è e c’è anche la voglia di vederla presto passare da prototipo ad un prodotto pronto gara finito. Con questa giornata Suzuki ha fatto nuovamente centro. Si sono tutti divertiti tutti, dai possessori di auto, alle moto, agli appassionati, ai curiosi fino a giungere a noi giornalisti.

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