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Mercedes spera nel riproporsi della "Formula motore"

Se Stefano Domenicali non è stato impreciso mancano quattro giorni esatti per conoscere le nuove regole aerodinamiche e telaistiche che caratterizzeranno la F1 del 2026. Per sommi capi si sa che si proverà a rendere più leggere le auto (ma non ci si aspetta troppo in tal senso perché, come vedremo, aumenterà in peso), che sarà tentata una riduzione degli ingombri e che  l’aerodinamica attiva dovrebbe essere grande protagonista. 

L’obiettivo è aumentare l’efficienza generale delle vetture nell’ottima dell’applicazione del programma Net Zero Carbon. Grande protagonista sarà riduzione delle emissioni sarà il comparto motori. Di questo già sappiamo molto, anche se qualcosa potrebbe essere modificata, specie per quanto riguarda la gestione della quota elettrica con la modalità override.

F1: ecco i propulsori del 2026

I propulsori che debutteranno tra meno di due anni si baseranno sulle seguenti caratteristiche: il peso minimo verrà fissato a 130 chilogrammi, quello del turbocompressore sarà di 12 kg. L’ MGU-K, unico motogeneratore elettrico che rimarrà dopo l’abolizione dell’ MGU-H, dovrà pesare almeno 16 chilogrammi con una batteria abbinata da 35 chili.

Messe insieme, queste parti portano il peso totale dell’unità a 193 kg, circa il 23% in più rispetto ad ora. L’ICE sarà alimentato da una miscela sostenibile al 100% mentre la quota elettrica triplicherà: da 120 kw si schizzerà a ben 350. 

Tutto il recupero energetico sarà sulle spalle dell’MGU-K. Ad oggi sappiamo che alcuni elementi del motore dovranno “trovare casa” all’interno della cellula di sicurezza del telaio, le norme relative ai telai dovrebbero chiarire definitivamente questo aspetto che inquieta i progettisti. L’MGU-K accresciuto in portata e dimensioni dovrebbe essere piazzato nelle vicinanze del pacco batterie che rimarrà sotto al serbatoio. 

A quanto sopra riportato, come anticipato sopra, si è parlato della possibilità di aggiungere delle modifiche all’uso della potenza. È al vaglio l’idea di introdurre la modalità “push to pass” con la quale il pilota potrà contare su un extra boost per attaccare. I dettagli sono da definire e l’articolo 5.4.8 si presta all’ulteriore specificazione che dovrà essere inserita prossimamente.

Nella seconda parte del comma la FIA allude alla modalità “override” tramite la quale il conducente potrà usare potenza aggiuntiva per  fornire un’ulteriore spinta fino a 355 km/h. 

Questa funzione non sarà sempre disponibile e dipenderà da come il pilota consumerà l’energia nelle fasi di gara. Si introduce, quindi, un altro aspetto strategico e gestionale che rischia di far diventare i gran premi ancora più cervellotici a meno che non si prevedano schermate che diano conto dei livelli di utilizzo dell’energia scaturente dall’ibrido, trasformando la serie in una sorta di videogioco. Se il pilota abusa dell’override rischia di ficcarsi in una scomodissima condizione di deficit energetico per un certo numero di tornate che serviranno a riportare sul “verde” il sistema.

La Power Unit Mercedes

F1 2026: Mercedes spera nella “Formula motore”

È chiaro che i propulsori, pur andando in continuità coi modelli odierni sul frangente Internal Combustion Engine, saranno elementi molto diversi nel complesso. Quando ci si trova dinnanzi ad un tale modifica concettuale il singolo costruttore che trova l’intuizione vincente potrebbe avvantaggiarsi rispetto alla concorrenza. 

Un po’ quanto accadde nel 2014 con Mercedes a prendersi in grande vantaggio che all’epoca poteva essere colmato grazie a una Formula Uno che non prevedeva i paletti regolamentari odierni. In parole semplici: chi parte bene nel 2026 potrebbe garantirsi un enorme beneficio per gli anni a venire.

Mercedes, che viene da anni difficili dopo trionfi a raffica, punta molto sulla nuova generazione di power unit turbo-ibride per chiamarsi fuori dalle difficoltà. “Il 2026 sembra molto lontano ma nel mondo della Formula 1 è domani e il team si sente davvero fiducioso per questa era“, ha detto George Russell parlando del futuro che si avvicina a grandi passi.

“Penso che conosciate l’esperienza che ha avuto il team, il successo nel 2014 con il nuovo propulsore e poi ovviamente il tempo trascorso Formula E, il lavoro che è stato fatto con l’hypercar. Ci sono molte persone all’interno di Mercedes High Performance Powertrains che hanno tanta esperienza con la tecnologia del futuro, quindi penso che questo ci lasci in una posizione davvero fantastica per avere un grande motore”.

“Il lavoro che Petronas sta facendo anche sul carburante sembra davvero forte. Quindi, dal punto di vista del motore, penso che ci sentiamo molto fiduciosi per quell’epoca“, ha concluso il pilota di King’s Lynn che un sedile in Mercedes per il 2026 deve ancora conquistarselo dato che il suo contratto scade al termine dell’anno precedente.

George Russell, pilota Mercedes

Sullo stato di avanzamento dei lavori c’è il massimo riserbo. Possiamo solo affidarci alle parole dei protagonisti e non è la prima volta che un uomo Mercede si esprime con fiducia quando allude a cosa stanno facendo Hywel Thoma e i suoi nel reparto High Performance Powertrains di Brixworth.

Spifferi – tutti da verificare – riferiscono che i numeri siano molto lusinghieri. Ovviamente andrebbero parametrati a quelli che escono dagli altri costruttori, cosa del tutto impossibile. Ma di certo in Mercedes sono in linea con le scadenze e forse oltre le attese.

Solo con le vettura in pista potremo capire la reale scala dei valori, ma per ora la Stella a Tre Punte non ha ansie particolari visto che i programmi sono pienamente rispettati. Nella speranza che possa bastare per garantirsi quel vantaggio tecnico desiderato.

Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team

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