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Ferrari 125 S, il primo "Cavallino" da corsa ha 75 anni

Con la 125 S, tre quarti di secolo fa Ferrari coronò il sogno di costruire vetture da corsa a 12 cilindri... e iniziare a vincere!

Enzo Ferrari ammise più volte, durante varie interviste, che quando iniziò la sua attività da costruttore non immaginava che sarebbe andato oltre un ristretto numero di vetture da corsa, perché erano proprio le competizioni il suo unico interesse. Tuttavia l’apertura verso le granturismo stradali arrivò piuttosto rapidamente, circa una decina di anni più tardi.

Ad Auto e Moto d’Epoca 2022, nell’anno dei 75esimo anniversario della Casa del Cavallino viene esposta la prima Rossa stradale di sempre, la Ferrari 125 S.

Soltanto due

Pur trattandosi di una sorta di opera prima, la 125 S non soffriva di particolari difetti di gioventù in quanto non rappresentava il primo tentativo in assoluto del pilota/imprenditore modenese di diventare costruttore.

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Nel 1939, infatti, dopo aver gestito per dieci anni la propria scuderia e la prima squadra corse ufficiale Alfa Romeo, Enzo Ferrari aveva fondato a Modena la Auto Avio Costruzioni, di fatto la sua prima fabbrica, a cui non aveva potuto dare il proprio nome a causa di un vincolo contrattuale con la stessa Alfa Romeo che sarebbe decaduto soltanto nel 1944.

Quella prima auto, battezzata Auto Avio 815, era una barchetta con motore 8 cilindri da 1,5 litri, costruita in soli due esemplari e destinata a non avere seguito a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale e del conseguente blocco di tutte le attività sportive.

Dal vivo ad Auto e Moto d’Epoca 2022

Con la ripresa postbellica, quando Enzo Ferrari poté utilizzare il proprio nome e rifondare l’azienda, si assicurò la collaborazione di alcuni dei migliori progettisti dell’epoca, tra cui Gioachino Colombo e Giuseppe Busso, diventati presto i principali padri del progetto della nuova vettura, la 125 S.

Questa aveva un motore sempre da 1,5 litri, ma stavolta con 12 cilindri, architettura che Ferrari prediligeva, con angolo a 60°, 118 CV a 6.800 giri, un albero a camme in testa che comandava 2 valvole per cilindro e 3 carburatori Weber 30DCF per una potenza prossima ai 120 CV. Il cambio era a 5 marce.

Ferrari 125 S

Quanto alla struttura, il telaio era realizzato in tubi d’acciaio e ospitava sospensioni a doppio braccio oscillante con molle a balestra trasversali anteriori e longitudinali al posteriore, dove si trovava invece un assale rigido. I freni erano a tamburo con comando idraulico sulle 4 ruote.

Anche questa vettura, con cui prese il via la tradizione, proseguita fino agli Anni ’90, di battezzare le auto con una sigla che indicava la cilindrata unitaria (in questo caso 125 cc appunto), venne costruita in due sole unità. La prima era appunto una Sport a due posti, di qui la S nel nome, mentre il secondo esemplare, chiamato “Competizione”, era caratterizzato dal corpo centrale “a sigaro” con parafanghi motociclistici.

Carriera breve ma vincente

Dopo le prove svolte da Franco Cortese, passato poi alla storia come il primo pilota Ferrari, la 125 S esordì al circuito di Piacenza l’11 maggio 1947 con lo stesso Cortese, costretto però al ritiro da un guasto alla pompa della benzina.

All’esordio poco fortunato fece seguito la prima vittoria, conseguita il 25 maggio, al Gran Premio di Roma, mentre il successivo 13 luglio toccò a Tazio Nuvolari, al volante della versione Competizione, vincere la “sua” prima gara su una Ferrari precedendo di un soffio la 125 S di Cortese.

Le due vetture furono in seguito smontate e utilizzate per realizzare le successive 125 F1 e 159. Tuttavia, la Ferrari ne realizzò delle repliche alla fine degli Anni ’80, per festeggiare il 40esimo anniversario dalla fondazione, partendo da disegni e immagini originali.

Si possono ammirare tuttora, tra le protagoniste della mostra “Ferrari Forever” organizzata al Museo Enzo Ferrari di Modena e inaugurata pochi giorni fa.

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