Aston Martin

Aston Martin, la cultura della F1 per le auto di serie

L'approccio del marchio britannico allo sviluppo della gamma di sportive di lusso di serie è guidato da Roberto Fedeli

Aston Martin, la cultura della F1 per le auto di serie

Dal motorsport alle auto da strada, dalla Formula Uno alle hypercar di serie. La strategia di Aston Martin è chiara da tempo: sfruttare le conoscenze, le competenze e l’esperienza accumulate in ambito sportivo per poi trasferirle nello sviluppo della sua gamma stradale. Ed è anche grazie a questo processo che è nata la nuova DB12, la prima Aston Martin sviluppata dal team di 800 ingegneri capitanato dallo Chief Technology Officer Roberto Fedeli.

Fiducia nei giovani talenti

“Mi è stato chiesto da Lawrence Stroll di cambiare i prodotti in base al nuovo DNA del marchio. Questa cosiddetta nuova definizione del marchio basata sull’intensità doveva essere definita meglio in termini di tecnologia e specifiche delle componenti del veicolo – ha raccontato Fedeli ai microfoni di Autocar – Il team è stato creato un anno fa, con un buon mix di giovani talenti. Aston Martin ne ha molti, ho deciso di promuovere loro dandogli più responsabilità, ascoltandoli e offrendo loro la possibilità di dare freschezza al nostro sviluppo. Il mio obiettivo è promuovere giovani talenti, sperando che possano guidare lo sviluppo del prodotto in cinque o sette anni. Insieme a ragazzi già rodati nel settore del lusso, stiamo costruendo un team molto interessante con un mix di giovani talenti ed esperienza”.

Cambiamento culturale

Parlando di trasferimento di know-how dalla Formula Uno alle vetture stradali, non si fa riferimento solamente alla questione tecnica. Ma anche a quella culturale: “Il mio obiettivo per quest’anno riguarda l’impegno e l’interesse di questa squadra a fare del proprio meglio, a parlare tra loro, a pensare ai prodotti senza politica o perdite di tempo, migliorando giorno dopo giorno. È la cultura del team di F1: ogni giorno lavori per guadagnare un decimo sui rivali. Abbiamo anche iniziato a guardarci intorno, considerandoci non solo un’isola ma confrontandoci con i nostri concorrenti con l’obiettivo di essere i migliori”.

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Una sfida, un obiettivo

Quanto ai prossimi modelli, Fedeli ha parlato di “molti prodotti in arrivo“. Aggiungendo: “Non credo che ci sia un altro progetto entusiasmante come quello di Aston Martin al mondo. Questo marchio si trasformerà seguendo una direzione completamente diversa, ma nel rispetto del passato. Abbiamo bisogno dei prodotti giusti e della redditività, e dobbiamo mantenere ciò che promettiamo. Questa è una priorità per Lawrence Stroll: se la rispetteremo, l’azienda potrà svoltare completamente. La vera sfida e il motivo per cui ho accettato la proposta di Lawrence Stroll è stata che volevo dare il mio contributo per aiutare l’azienda a crescere di valore: con i prodotti giusti, crei valore”.

FP | Andrea Trezza RIPRODUZIONE RISERVATA

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