Alfa Romeo

Alfa Romeo B-Suv 2024: la prima immagine nei preparativi della produzione

L’Alfa Romeo ha avviato i preparativi per la produzione della futura B-Suv, il nuovo modello – il primo elettrico per il Biscione – che verrà lanciato nel 2024. A dare simbolicamente il via ai lavori è stato il ceo del marchio, Jean-Philippe Imparato, che ieri, giovedì 30 marzo, ha incontrato il team tecnico che prenderà parte al progetto. Nelle immagini, condivise dal manager stesso attraverso il proprio account Twitter, si intravede sullo sfondo anche una prima, sfumatissima foto del frontale della vettura.

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La strategia. Il meeting si è tenuto in Polonia, nello stabilimento di Tychy del gruppo Stellantis: quello da cui uscirà la sorellina della Tonale. “Sono in corso i lavori sul nostro nuovo Suv ‘game-changer’, il primo full electric di Alfa Romeo” ha twittato Imparato, annunciando di aver incontrato la squadra dedicata al progetto “per condividere le priorità: alta qualità e spirito di squadra”. L’ad del Biscione ha in programma una serie di appuntamenti finalizzati a predisporre al meglio tutti gli aspetti dell’industrializzazione di un modello chiave per il rilancio dell’Alfa Romeo, visto il potenziale, in termini di volumi, che ha questo modello compatto, collocabile nella fascia premium delle sport utility di segmento B. Un’auto che rappresenta, dopo lancio della Tonale e il reveal della sportiva destinata a raccogliere l’eredità della 33 Stradale, il successivo passo di un piano ambizioso, che da qui al 2028 procederà al ritmo di una novità all’anno.

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A batteria, ma non solo. L’Alfa Romeo B-Suv, come detto, sarà la prima elettrica del marchio, ma non snobberà il caro, vecchio motore endotermico. Essendo concepito sulla piattaforma e-Cmp del gruppo Stellantis, questo nuovo modello è infatti predisposto per accogliere anche le motorizzazioni tradizionali, come già dimostrato dalla Jeep Avenger: una vettura che in Italia e Spagna viene proposta sia con powertrain elettrico, sia con l’1.2 turbobenzina. Nel caso della B-Suv Alfa, l’alternativa all’elettrico sarà un mild hybrid, proposto in parallelo per rendere la gamma più accessibile: “Viviamo in un mondo in cui non tutti possono permettersi di pagare 40.000 sterline per un’auto”, aveva ricordato Imparato in un’intervista alla stampa inglese. In quell’occasione, il manager transalpino ha anche anticipato ulteriori dettagli riguardanti il lancio della piccola di casa: un’offerta commerciale piuttosto semplificata, strutturata su “due motorizzazioni, due allestimenti, due pacchetti e cinque opzioni uguali ovunque”, e la scelta di un nome coerente con le radici italiane del mezzo. Smentita la denominazione Brennero, la scelta ricadrà su una denominazione “assolutamente legata alle radici italiane” per definire meglio il posizionamento del brand: “Siamo l’Alfa Romeo. Siamo italiani. Abbiamo uno spirito sportivo”, ha detto Imparato.

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