Porsche Cayenne S Coupé
SALISBURGO – Potenti, veloci, stabili, inchiodate al terreno, comode, lussuose e con un infotainment all’avanguardia: le nuove Porsche Cayenne, Cayenne S ed e-Hybrid sia Suv che Coupé nella prova sulle strade austriache tra Salisburgo e Kitzbuhel non tradiscono le aspettative. E spostano più in alto l’asticella dei Suv sportivi, segmento “inventato” da Porsche proprio con la prima Cayenne nel 2002.
In attesa della full electric, che arriverà nella seconda metà del decennio, le novità introdotte sul modello di punta della casa di Stoccarda sono tante e non tutte visibili. Presentando al Salone di Shanghai le nuove Cayenne, il Ceo della Porsche e del gruppo Volkswagen, Oliver Blume, aveva detto che la scelta di rimanere per il momento ancora solo con motori termici e ibridi è legata al fatto che “la e-mobility procede a velocità differenti nelle varie regioni del mondo”, e che la casa tedesca raggiungerà questo traguardo entro il 2030. E aveva sottolineato che non è stato fatto solo un restyling, ma “grandi miglioramenti generali”, che portano “più prestazioni, più comfort, più lusso”: elementi confermati nel percorso su strada e sui tornanti sterrati della nostra prova.
Hanno nel complesso una linea aggressiva e non imponente nonostante le dimensioni, grazie anche al profilo posteriore reso più morbido dai gruppi ottici tridimensionali. Ovviamente la Coupé è più slanciata grazie ai quasi 20 centimetri di altezza in meno (1.678 mm. contro 1.697), ma anche le forme della versione Suv sono filanti. I cerchi possono essere da 20, 21 e 22 pollici, i freni sono Brembo e alcuni modelli hanno le pinze colorate.
Gli interni sono su tutte le versioni all’insegna del lusso e della tecnologia, con abbondante uso di pelle pregiata. I sedili sono avvolgenti e confortevoli (la Coupé ha la versione sportiva) regolabili in otto posizioni, con in evidenza il logo Porsche sui poggiatesta. Gli anteriori sono riscaldati elettronicamente di serie, mentre come opzioni ci sono le funzioni massaggio e ventilazione e il riscaldamento anche dei sedili posteriori.
Ma le vere novità sono nella plancia di comando. Le nuove Cayenne hanno adottato la nuova Porsche Driver Experience, introdotta per la prima volta sulla Taycan, per cui le funzioni utilizzate più frequentemente dal guidatore sono collocate direttamente sul volante, moderno e sportivo derivato dalla 911 (e che sulla S è rivestito in alcantara).
Come il selettore di modalità di guida Normal, Offroad, Sport e Sport Plus o quello per cambiare funzioni e design del quadro strumenti o la leva per riscaldarlo. Sul cruscotto, a sinistra dello sterzo, come da tradizione Porsche, c’è l’accensione, questa volta a pulsante, mentre la leva del cambio automatico, piccola e di “sapore” aeronautico, è posizionata a destra.
Su strada il comportamento delle nuove Cayenne è essenzialmente neutro e sia nei curvoni autostradali veloci che nei tornanti di montagna più stretti il rollio è praticamente assente, grazie agli interventi più nascosti ma più efficaci e determinanti effettuati sul telaio, ottimizzato con nuove sospensioni a doppia valvola, come ha spiegato Shayan Bagheri, responsabile linea prodotto Cayenne.
La prima che abbiamo provato è stata la S Coupé nella magnifica livrea Porsche racing green, con la quale abbiamo viaggiato dall’aeroporto di Salisburgo al Panorama Alm, hotel ristorante sul Passo Thurn a quasi 2.000 metri di quota sulle Alpi di Kitzbuhel, di fronte alla stazione della seggiovia Hartkaserbahn. Sin dai primi chilometri si sentono subito gli effetti del potenziamento del motore e dei miglioramenti a telaio e sospensioni. Ora la S, al posto del precedente V6, monta un motore V8 biturbo da quattro litri sviluppato da Porsche che ha una potenza massima di 349 KW (474 Cv) e una coppia di 600 Nm, quindi 25 kW (34 Cv) e 50 Nm in più rispetto al suo predecessore, e fa scattare sia il Suv che il Suv Coupé da 0 a 100 km/h in 4,7 secondi, con una velocità massima di 273 km/h. Dato il traffico e i limiti, per la velocità massima diamo per buoni i dati della casa, ma l’accelerazione è veramente bruciante e le reazioni allo sterzo sono immediate, come su un’auto da corsa, esaltate dalla modalità di guida Sport Plus.
La tenuta di strada è ottima e il comportamento del Suv Coupé è risultato neutro anche sugli stretti tornanti di montagna sterrati, resi ancora più viscidi dalla pioggia battente, che ci hanno portato al Panorama Alm, in mezzo allo splendido paesaggio innevato delle alpi austriache. Molto potenti ed equilibrati i freni ed elevatissimo il comfort a bordo grazie ai sedili avvolgenti ed ergonomici. Promossi a pieni voti anche il navigatore e l’infotainment di bordo.
Nella prova, scendendo dal Panorama Alm fino a valle, anche questo modello ha confermato le impressioni delle altre: grande precisione di guida e tenuta di strada e tanta potenza scaricata facilmente a terra, con la chicca di un overboost da venti secondi (derivato dalla supercar 918 Spyder) che garantisce una coppia immediata di 700 Nm e può essere utilizzato in tutte le modalità di marcia, inchiodando pilota e passeggero ai sedili. Un sistema che ha ulteriormente agevolato i sorpassi sulle trafficate strade statali austriache.
I consumi dichiarati delle versioni solo a benzina variano dai 10,8 litri ogni 100 km della “normale” ai 13,4 della S.
Manca all’appello la Cayenne più potente, la Turbo GT, con motore V8 biturbo da 4 litri 485 kW (659 Cv) e una coppia di 850 Nm, in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in 3,2 secondi e di toccare una velocità massima di 305 km/h, perché destinato ad altri mercati per colpa dei regolamenti sulle emissioni.
I nuovi modelli destinati all’Italia e all’Europa sono già ordinabili e le consegne inizieranno a luglio. I prezzi Iva compresa partono da 92.800 euro (da 96.900 euro per la Coupé). La Cayenne E-Hybrid è disponibile a partire da 107.400 euro (Coupé da 110.400 euro) e la Cayenne S da 111.700 euro (Coupé da 117.000 euro).
Dal 2002, l’anno del debutto suo e della categoria dei Suv sportivi, la Porsche Cayenne ne ha fatta di strada. Molti l’hanno inseguita su questo terreno. Ma ogni volta la casa di Stoccarda ha spostato il limite più in là. E sembra esserci riuscita anche questa volta. In attesa di vedere che succederà nella seconda metà del decennio con l’avvento dell’era full electric.