Volkswagen – L’alleanza con Rivian risolve la grana Cariad
L’accordo. L’operazione, che per i tedeschi segue un’analoga transazione con la Xpeng per il solo mercato cinese, è estremamente complessa e prevede diversi passaggi intermedi, ognuno subordinato al raggiungimento di determinati obiettivi finanziari e tecnologici. In primo luogo, Volkswagen impegnerà quest’anno 1 miliardo di dollari per acquistare un prestito obbligazionario che sarà possibile convertire in azioni Rivian una volta ottenute tutte le autorizzazioni regolatorie. Un altro miliardo sarà investito nella costituzione della joint venture. Tra il 2025 e il 2026, Wolfsburg acquisterà titoli Rivian per due miliardi e concederà un prestito da un miliardo alla società congiunta, ma solo a a condizione che vengano raggiunti specifici traguardi.
La joint venture. Il punto centrale dell’accordo è proprio la joint venture: sfrutterà, infatti, l’attuale piattaforma software della Rivian (caratterizzata da una configurazione dei microprocessori a bordo veicolo a “zona”) per lo sviluppo di Sdv ( software-defined vehicle), il primo dei quali sarà lanciato nella seconda metà del decennio. Inoltre, la Volkswagen e tutti i suoi brand potranno accedere immediatamente all’architettura dell’azienda statunitense e quindi risolvere uno dei loro principali problemi: le difficoltà della divisione informatica Cariad e i relativi ritardi nel lancio di importanti modelli a batteria. Non a caso, durante una conference call con gli analisti i, vertici aziendali hanno indicato la possibilità di utilizzarne una versione adattata già nella prossima piattaforma SSP, destinata a debuttare verso il 2028. Inoltre, è stato deciso di annullare i programmi di sviluppo proprio della Cariad. La divisione ha finora rilasciato le piattaforme software E3 1.1 e 1.2, ma Wolfsburg ha deciso di abbandonare l’aggiornamento E3 2.0. Per Rivian, invece, l’accordo rappresenta l’opportunità di ottenere capitali freschi per portare avanti i progetti di espansione della gamma e della presenza geografica, in un momento, tra l’altro, di difficoltà sul fronte finanziario per colpa dei deludenti risultati commerciali.