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Torino

Traffico in tilt code e ingorghi per il cantiere Smat dell’idropolitana al ponte Umberto I

Code, ingorghi, clacson strombazzanti, proteste degli automobilisti. Questa, questa mattina, la fotografia della città nella zona a cavallo del ponte Umberto I, che collega corso Vittorio Emanuele II a corso Moncalieri e corso Fiume, tra il centro città e la collina di Borgo Po. Il motivo: la presenza di un cantiere sul ponte stesso, aperto nelle scorse ore da Smat per la posa di una condotta fognaria (la cosiddetta idropolitana), che occupa due delle quattro corsie, quelle centrali, lasciando aperti due stretti corridoi laterali per i veicoli nei due sensi di marcia.

Troppo poco spazio, a quanto pare, per sopportare il traffico in arrivo dalla collina. E infatti è proprio da quella parte del ponte che si stanno formando gli incolonnamenti più robusti. In corso Fiume, in direzione ponte, alle 10 del mattino la coda è lunga oltre mezzo chilometro, fino a piazza Crimea; supera invece abbondantemente il chilometro quella in corso Moncalieri, nel tratto che dalla zona della Gran Madre porta verso corso Fiume.

Dalla parte opposta del ponte a regolare il traffico sono due vigili urbani. Ciò nonostante, in corso Vittorio si registra un incolonnamento di 3-400 metri. A complicare il tutto, intorno alle 9,30, un guasto a un bus gtt, che si è fermato proprio a metà ponte, costringendo gli operai di smat a restringere in quel punto il cantiere per non bloccare le auto dirette verso il centro città.

Si tratta di disagi, sul piano della viabilità, cui i torinesi dovranno fare il callo: il cantiere in questione occuperà il ponte 24 ore al giorno per oltre un mese, fino al 29 luglio. Il tutto avviene in un momento in cui in città non mancano i cantieri impattanti sul piano della viabilità: in corso Unità d’Italia sono chiuse due corsie su tre in direzione Torino proprio per un cantiere di Smat, il sottopasso del Lingotto è bloccato in una direzione – da corso Unità verso corso Giambone – per lavori di risanamento strutturale.

Da marzo dello scorso anno Smat è al lavoro (in diverse zone della città) per realizzare l’idropolitana. Si tratta, ricordiamolo, di un collettore fognario del un diametro di 3,2 metri, che si estenderà per 14 chilometri, che servirà a raccogliere le acque sporche e quelle meteoriche. Un’opera progettata per fronteggiare le problematiche legate ai cambiamenti climatici, come l’aumento delle piogge, che servirà Torino più altri venti Comuni dell’area metropolitana. Una maxi tubatura per realizzare la quale occorreranno quattro anni di lavori, per un investimento di 140 milioni di euro.

Quello che gli operai stanno posando nel sottosuolo del ponte di corso Vittorio – lungo, ricordiamolo, 124 metri – sarà dunque un breve segmento dell’intero collettore. E infatti gli operai, una volta ultimato l’intervento, resteranno in zona. Si sposteranno cioè all’incrocio tra il ponte stesso e corso Moncalieri: qui si fermeranno un altro mese e mezzo, per concludere questa fase dei lavori. L’obiettivo, insomma, è chiudere i cantieri entro metà settembre, prima dell’inizio del prossimo anno scolastico, così da limitare i disagi sul piano della circolazione. A questo proposito dalla Città chiariscono: la decisione di calendarizzare questi interventi in estate è legata proprio alla volontà di ridurre al minimo i problemi per chi si muove in auto.

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